ROMA – Rupert Murdoch, il più potente magnate dei mass media, ha compiuto 80 anni la scorsa settimana, ma la pensione per lui ĆØ ancora lontana. Il magnate australiano, che ha fatto di New York casa sua passando dalla Gran Bretagna, ĆØ stato il primo a riunire sotto i suoi ambiziosi progetti emittenti televisive, cinema, informazione e case editrici, fondando la News Corporation, un conglomerato di media che fino agli anni ’80 appartenevano a mercati separati.
Murdoch ha rivoluzionato il mercato della comunicazione di massa divenendo per tanti del settore un modello da seguire, un esempio con cui confrontare la propria ambizione e le proprie aspirazioni di successo, un concorrente da battere nell’ascesa del potere mediatico. Un personaggio controverso e politicamente impegnato, che negli anni ’90 appoggiò i governi di Margaret Thatcher e John Major, per poi sostenere il laburista Tony Blair durante la crisi irachena e David Cameron durante l’ultima campagna elettorale. Sostenitore di George Bush, festeggiò la sua rielezione nel 2004, e ad oggi ĆØ il più grande sostenitore del Tea Party, movimento populista finanziato dal magnate che non nascone la sua inclinazione repubblicana,e che conquistò la scnea politica con l’acquisione della Fox e dei gruppi Dow Jones e Wall Street Journal.
La sua scalata al mondo dei mass media comincia quando terminati gli studi alla Oxford university torna in Australia per gestire l”Adelaide News’ e il ‘Melbourne Herald’ che eredita dal padre, per poi espandere le sue mire all’Inghilterra, dove acquista il ‘News of the World’ e il ‘The Sun’ per poi approdare in America, dove compra il ‘New York Post’ e il ‘New York Magazine’. Il passaggio alle emittenti televisive lo porta a fondare il colosso Sky, di cui ha il totale controllo, e recentemente a divenire azionista di maggioranza della BSkyB, piattaforma satellitare del Regno Unito, con il 39 per cento delle azioni passate al News Corporation.
Consapevole che il futuro della comunciazione ĆØ internet e sempre vigile sulle nuove tecnologie l’ambizioso magnate festeggia i suoi 80 anni con la fondazione di ‘The Daily’, primo giornale disponibile solo per iPad di cui ĆØ ‘redattore capo’, che nasce dalla necessitĆ di parlare “a una generazione istruita e sofisticata che non legge più la carta nĆØ guarda la vecchia tv”.
Entrato ormai nella sua nona decade, un Murdoch all’apice della carriera non accenna a scendere dalla ‘cresta dell’onda’, e invece di delegare il suo impero ai figli nati dal secondo matrimonio, con cui non mancano liti e riappacificazioni, o alla giovane terza moglie Wendi Deng, executive producer conosciuta ad Hong Kong, ritorna in prima linea alleandosi con Steve Jobs della Apple, proponendo a ‘soli’ 99 centesimi a settimana un magazine che promette di essere la sua ennesima rivoluzione nel mondo della comunicazione. Difficile dunque definire un erede degno del suo impero e capace di perseguire nella sua ambizione e nei suoi successi, ma Murdoch non se ne preoccupa, in fin dei conti ha appena 80 anni.
