I negozi aperti più a lungo porteranno allo Stato 11 miliardi

ROMA – La liberalizzazione degli orari dei negozi porterà nelle casse dello Stato 11 miliardi di risparmi. Secondo i dati dell’Osservatorio sulle liberalizzazioni del Cermes riportati dal Sole 24 Ore, la liberalizzazione degli orari di apertura  e chiusura porterebbero 8,4 miliardi dai negozi alimentari e 2,5 miliardi dai negozi non alimentari. Anche perché uno degli effetti principali sarebbe l’aumento della concorrenza e il conseguente abbassamento dei prezzi.

L’impatto delle aperture domenicali porterebbe a un aumento dello 0,25 per cento del Pil, effetti positivi sui consumi (+3,9 miliardi in base a una stima di Federdistribuzione realizzata nel 2009), oltre alla creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro.

Gli esperimenti fatti nelle città d’arte o turistiche confermano la tendenza, con maggiori acquisti anche in tempi di crisi. E otto italiani su dieci sono favorevoli alle nuove aperture e regolamentazioni di orari.

La liberalizzazione dei prodotti non alimentari produrrebbe effetti deflazionistici soprattutto nei settori dominati da marche note.

Le liberalizzazioni del governo Monti prevedono anche la “libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali sul territorio senza contingenti limiti territoriali o altri vincoli di qualsiasi altra natura, esclusi quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente e dei beni culturali”,e  la facoltà di vendita di medicinali di fascia C all’interno degli esercizi commerciali nei Comuni con oltre 15mila abitanti.

 

 

 

 

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Maria Elena Perrero