ROMA – L’effetto Fukushima non contagia solo le scelte dei Paesi ma anche delle imprese. La tedesca Siemens, infatti, si “defila” dal nucleare.
Per bocca del suo Constantin Birnstiel l’azienda ha infatti reso noto di aver sciolto la joint venture con Areva vendendole il 34% delle sue quote. Il portavoce ha quindi aggiunto che sono in corso procedimenti giudiziari e Siemens non ha, di conseguenza, ulteriori commenti da fare.
Nel 2009, la società di ingegneria tedesca si era già tirata fuori dalgruppo Areva NP, il più grande costruttore al mondo di centrali atomiche, sostenendo che la sua partecipazione di minoranza, non le ha dato sufficiente peso decisionale.