Ocse, disoccupazione in Europa mai così alta dal dopoguerra: è all’8,7%

Disoccupazione mai così alta dai tempi del dopoguerra in Europa. Dati poco incoraggianti arrivano dall’Ocse: ”Partito dal livello minimo in 28 anni del 5,8% a fine 2007, il tasso di disoccupazione nell’area Ocse è cresciuto fino al punto massimo del dopoguerra, l’8,7%, nel primo trimestre 2010, che corrisponde a 17 milioni di persone disoccupate in più”.

Con alcune sostanziali differenze: tasso record in Spagna e Irlanda, meglio invece nelle economie “forti” di Germania e Norvegia. La disoccupazione è pesata soprattutto sui giovani con contratti di lavoro atipici, più sugli uomini che sulle donne.

Lo afferma l’Employment outlook 2010 dell’Ocse, presentato oggi a Parigi, che sottolinea poi come questo calo del tasso di occupati sia stato di intensità differente nei vari Paesi membri, in un modo che ”le differenze nella diminuzione del Pil lasciano in gran parte inspiegato”.

Il tasso di disoccupazione – calcola l’organizzazione parigina -è cresciuto in media del 2,9% da dicembre 2007 a marzo 2010, ma l’impatto e’ stato disomogeneo nei diversi Paesi. A un estremo ci sono gli aumenti considerevoli di Irlanda (+8%) e Spagna (+10%), all’altro gli incrementi inferiori al punto percentuale di Germania, Austria, Belgio, Norvegia e Polonia.

La perdita di posti di lavoro, rileva ancora l’Ocse, e’ stata ”sproporzionatamente ampia per alcuni tipi di impiego e settori”, come per esempio ”l’edilizia, i lavoratori a termine e quelli con competenze basse, i giovani”. Inoltre, cosa ”inusuale”, ”l’occupazione e’ diminuita piu’ tra gli uomini che tra le donne, probabilmente a causa della natura settoriale della recessione”. Si e’ dimostrata poi ”molto ampia” la differenza nel rischio di perdere il lavoro tra assunti a tempo determinato e indeterminato, mentre ”l’occupazione per gli autonomi e’ calata circa quanto quella dei dipendenti”.

La disoccupazione nell’area Ocse ”dovrebbe aver raggiunto il picco”, ma ”la ripresa non sembra essere abbastanza vigorosa per riassorbire rapidamente gli attuali alti livelli”. Continua il rapporto dell’organizzazione parigina, che prevede che ”il tasso di disoccupazione dei Paesi Ocse dovrebbe ancora essere al di sopra dell’8% alla fine del 2011”.

”Creare nuovi posti di lavoro dev’essere una priorità per i governi”. Lo dice il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria. ”Ridurre la disoccupazione e il deficit pubblico allo stesso tempo è una sfida notevole – ha aggiunto – ma dev’ essere affrontata fin da ora. Nonostante i segni di ripresa nella maggior parte dei Paesi, rimane il rischio che milioni di persone possano perdere contatto con il mondo del lavoro. Una carenza di posti di lavoro elevata come quella attuale e’ inaccettabile, e va affrontata con una strategia politica ad ampio raggio”.

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