ROMA – Sei studente? Lavora con noi la domenica! Punti esclamativi e e interrogativi sono della Pam, la catena di supermercati veneta che punta sulla liberalizzazione del giorno festivo per incrementare le vendite nei suoi 130 punti vendita. E assumere. Il sito lavoraconnoi.gruppopam.it è stato subissato di contatti: in un meno di un mese sono pervenute tra le 3000 e le 5000 domande di assunzione. La proposta di lavoro prevede otto ore settimanali per 4 domeniche al mese, con una busta paga che oscilla tra i 300 e 400 euro, anche se Pam non ha ancora fornito cifre precise. I fortunati saranno assunti secondo il contratto nazionale del commercio che disciplina il lavoro part time dedicato proprio ai giovani studenti.
La richiesta è indirizzata per mansioni base, come addetti alla cassa e in generale ai punti vendita. Tuttavia Pam offre un’opportunità anche per quanti, una volta terminati gli studi, desiderino crescere professionalmente all’interno della azienda. La prospettiva è quella di poter accedere a ruoli più dirigenziali, come manager di un supermercato o responsabile di un settore all’interno dei punti vendita. In generale la proposta sembra poter soddisfare diverse istanze, come allargare gli investimenti e intercettare in maniera più razionale la domanda di lavoro. E in tempi di crisi, con la disoccupazione giovanile al 31,9% non è una novità di poco conto.
Obiezioni? Quella della Cgil, contraria da subito all’apertura domenicale dei negozi, per non sacrificare anche il giorno di festa per il lavoratori, sembra poter essere superata, proprio per l’identikit del lavoratore assunto, giovane e studente. Quella della Chiesa attiene a valori e principi, coinvolge la libertà di esercitare il culto, traduce la preoccupazione per l’unità della famiglia. Da Federconsumatori si fa rilevare che la crisi dei consumi e delle vendite riguarda l’alleggerimento dei portafogli più che l’estensione degli orari di apertura: anzi, si sostiene, le domeniche aperte potrebbero rappresentare un boomerang visto che il carico ulteriore di spesa di personale potrebbe aggravare ancor di più i costi di gestione.
