MILANO – I Ligresti sono uniti nella posizione sul riassetto Fonsai: il fatto che solo i due fratelli Jonella e Paolo abbiano inviato la lettera a Premafin e Unipol sulla mancata rinuncia alla manleva non indica dunque una spaccatura. E’ quanto si apprende da fonti vicine alla famiglia. Giulia Ligresti ha deciso di non schierarsi per opportunita’ giudicando preminente il proprio ruolo di presidente Premafin. La linea di Jonella e Paolo viene sostenuta, si apprende, anche dal patron del gruppo Salvatore Ligresti.
Jonella, Paolo e Giulia Ligresti hanno direttamente poco piu’ del 10% ciascuno di Premafin, tramite delle finanziarie denominate rispettivamente Hike, Limbo e Canoe. La quota restante della famiglia Ligresti in Premafin e’ del 20% e fa capo per il 9,8% a Imco e per il 10,2% alla controllante Sinergia, a sua volta controllata dal veicolo Starlife, diviso in quote paritetiche tra i quattro Ligresti: il padre Salvatore e i tre figli Jonella, Paolo e Giulia.
Nel capitale della holding sono poi presento i trust the Heritage (12,1%) e Ever Green (7,8%) gestiti dall’uomo d’affari monegasco Giancarlo de Filippo: questo pacchetto, che Consob sospetta sia riconducibile alla famiglia Ligresti, e’ stato sequestrato dalla Procura di Milano, che ha indagato Salvatore Ligresti per aggiotaggio in concorso con De Filippo. Nel capitale Premafin figura poi ancora l’imprenditore bretone Vincent Bollore’, capofila dei soci francesi di Mediobanca, azionista con il 5%. Premafin ha il 35,7% di Fonsai, partecipata poi per quasi il 7% da Unicredit. Nel capitale della compagnia figurano anche Palladio Finanziaria con il 5% e Sator con il 3%.