Parafarmacie: “Le liberalizzazioni segnerebbero il nostro ‘fallimento per legge'”

ROMA – Se la bozza del decreto Liberalizzazioni fosse confermata, segnerebbe il 'fallimento per legge' delle Parafarmacie italiane. L'allarme e' stato lanciato oggi dalle organizzazioni di categoria che, in una conferenza stampa, hanno evidenziato come per effetto del Dl si dovra' dire addio a 10mila posti di lavoro, 600 mln di investimenti e 500 mln di risparmi annui per i cittadini in virtu' degli sconti.

Le attuali 3.823 Parafarmacie italiane – sottolineano il Forum nazionale Parafarmacie, Coordinamento Parafarmcie, Mnlf e Anpi – ''si troverebbero a competere con ulteriori 5.500 farmacie senza avere nemmeno la possibilita' di dispensare i farmaci di fascia C, ovvero a carico del cittadino e con obbligo di ricetta''.

L'effetto del Dl sarebbe, secondo i parafarmacisti, solo uno: ''il togliere dalla distribuzione del farmaco il canale alternativo e concorrente alla farmacia, mantenendo per quest'ultima l'esclusivita' della vendita dei farmaci; sarebbe una marcia indietro di 5 anni che azzererebbe la sana ventata di concorrenza introdotta nel 2006 col decreto Bersani''.

Ed infatti, rilevano i parafarmacisti, in 5 anni dalla nascita delle Parafarmacia gli italiani hanno potuto risparmiare, grazie alla concorrenza nella vendita dei farmaci di automedicazione (gli unici attualmente disponibili in Parafarmacia), ben 1 mld di euro.

Il Dl, nella forma circolante, sarebbe dunque la ''fine dell'esperienza delle Parafarmacie'': Con le indicazioni attese dall'Aifa per 'delistare' i farmaci di fascia C che potranno essere venduti in Parafarmacia, spiegano infatti i farmacisti del 'canale alternativo', ''in realta' la lista dei farmaci vendibili sarebbe minima, pari a circa 50 mln di euro di introiti l'anno e con effetti minimi sulla concorrenza''.

Dai parafarmacisti, dunque, arriva un 'si'' alla apertura di nuove farmacie, come prevede il dl, ma a patto che venga resa possibile la vendita di tutti i farmaci di fascia C nelle parafarmacie per creare una vera concorrenza a beneficio dei cittadini. Ed infatti, con la totale liberalizzazione dei farmaci C, affermano le Parafarmacie, si potrebbe arrivare ad un risparmio totale per i cittadini pari a 330 mln di euro l'anno.

''Siamo farmacisti, vogliamo poter esercitare appieno la nostra professione e non essere piu' 'figli di un Dio minore''', concludono i parafarmacisti, rendendo noto di aver chiesto un nuovo incontro con il ministro della Salute Renato Balduzzi.

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Daniela Lauria