Il parlamento svizzero ha approvato un trattato con gli Stati Uniti in base al quale consegnerà alle autorità americane migliaia di fascicoli riguardanti cittadini Usa sospettati di essere evasori fiscali, ma vi sono ostacoli che potrebbero ritardare per mesi l’applicazione dell’accordo, a quanto riferisce l’Associated Press.
Il governo si augura che il trattato porrà fine alla battaglia di tre anni tra il colosso bancario UBS AG e le autorità fiscali statunitensi durante la quale si è venuti a sapere che la banca per anni ha aiutato clienti americani a nascondere milioni di dollari in conti offshore.
In base all’accordo, raggiunto l’anno scorso tra Berna e Washington dopo mesi di negoziati, la Svizzera ha acconsentito a divulgare i nomi di 4.450 clienti dell’UBS sospettati di evasione fiscale.
I parlamentari svizzeri della camera bassa hanno approvato il trattato con 81 sì e 61 no, con 53 astenuti. Il voto è stato favorevole dopo che l’influente Partito del Popolo Svizzero ha abbandonato la sua opposizione. Il partito nazionalista e i social democratici avevano bloccato la settimana scorsa il primo tentativo di approvazione del trattato, che alcuni hanno definito l’inizio della fine del segreto bancario svizzero.
La strada verso l’applicazione del trattato si prospetta però ancora lunga. La camera bassa ha deciso che il trattato può essere sottoposto a referendunm popolare prima di diventare legge dello stato. La camera alta non ha ancora approvato tale referendum e una decisione sarà messa ai voti venerdi.
Se il referendum venisse approvato anche dalla camera alta, la Svizzera non potrebbe rispettare la scadenza di fine agosto per la consegna dei 4.450 fascicoli giacchè il voto non avrebbe luogo prima di novembre.
