Nel “tesoretto” della Rai sono compresi 755 fabbricati e 857 terreni. Lo rivela il quotidiano “Libero”, che ha ricavato l’elenco dei possedimenti della tv di Stato utilizzando i codici fiscali delle società controllate dall’azienda pubblica nella banca dati del catasto.
Sia gli edifici che i terreni appartengono a Rai, Raiway e Sipra. Tra le proprietà, che sono disseminate in tutto il Paese, da Nord a Sud, ci sono 281 pascoli, 173 appezzamenti ad uso seminativo, 126 boschi, 96 terreni incolti, 67 uliveti, 43 vigneti, 21 frutteti e altri 50 tra laghetti, prati, agrumeti.
Secondo quanto riporta Libero, il valore di terreni ed impianti è riportato sul bilancio consolidato della Rai del 2008: la valutazione ammonta a 515.400.00 euro, cifra che si è ingigantita grazie alla rivalutazione avvenuta con le leggi che sono nel frattempo sopraggiunte. L’incremento sarebbe stato di 626.800.000 euro.
Qual’è l’uso che l’emittente pubblica fa di questi terreni e strutture? Di solito sono pignorati in caso di contenzioso: se la Rai non ha a disposizione sufficiente liquidità, allora ecco che utilizza le proprietà.
Ma in Rai non c’è un’immobiliare che riesca a produrre una rendita. Allora, spiega Libero, spesso ci pensano le società controllate: ad esempio la Sipra, la concessionaria della pubblicità, ha affittato due proprietà di via Teulada al Comune di Roma, così come a Napoli ha affittato a terzi alcuni uffici della sede partenopea.
Raiway, invece, che si occupa della trasmissione del segnale, ha soprattutto diritto di superficie per installare i ripetitori, mentre la proprietà dei terreni spesso rimane in mano ad altri.
