
Patrimoniale: sinistra la propone, alleati la bocciano. E opposizione prende in giro il governo diviso (Foto d'archivio Ansa)
ROMA – Solo a pronunciare quella parola, a tutti gli italiani viene l’orticaria. Ora, poi, che chi è senza stipendio campa con i risparmi, è ancora peggio. Eppure qualcuno ha tirato fuori quella parola: patrimoniale. Che si aggira come uno spettro sull’Italia bloccata dall’emergenza Coronavirus.
C’è chi la legge nelle parole di Antonio Misiani (viceministro dell’Economia), che ha parlato di “patto tra risparmiatori“. Ma soprattutto sono alcuni grillini a pronunciarla esplicitamente: secondo alcuni parlamentari M5s bloccare opere pubbliche non produttive (leggi Tav) “eviterebbe l’odiosa patrimoniale“.
Quindi, viene da pensare all’opposizione (e non solo a loro) c’è l’idea di fare una patrimoniale? Se lo dice M5s, che sta nel governo… Tanto da costringere Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia, a smentire questa ipotesi.
Misiani e il patto tra risparmiatori.
Così Antonio Misiani a Radio 24: “Penso a un patto tra risparmiatori, Stato e sistema produttivo con l’emissione di titoli a lunghissimo periodo per raccogliere risorse da destinare al rilancio e alla ripartenza del Paese”.
M5s e la patrimoniale.
“Mancano soldi e la scorciatoia odiosa di una patrimoniale può essere evitata deviando finanziamenti da quelle opere pubbliche che non verrebbero alla luce in tempi ragionevoli o che non sarebbero assolutamente produttive. Come il Tav Torino-Lione, opera di dubbia utilità per decine di esperti del mondo trasportistico, che se tutto filasse liscio verrebbe completata dopo il 2050, avendo la Francia deciso di rinviare ogni decisione al 2038”.
Così in una nota l’europarlamentare M5s Tiziana Beghin, il senatore M5s Alberto Airola e la deputata M5s Jessica Costanzo che ricordano: “La Commissione Europea ha evidenziato che l’Italia si trova in una situazione di emergenza, tanto che ha consentito all’Italia e agli altri paesi di andare oltre al patto di stabilità .
Attraverso questo riconoscimento è conclamata la causa di forza maggiore rappresentata dall’emergenza Covid 19. Nei patti con Francia e Ue riferiti al Tav è presente la causa di forza maggiore quale clausola di sospensione o risoluzione dell’accordo. Clausola che, se invocata, ci permetterebbe di utilizzare fondi italiani già destinati il Tav Torino-Lione per la nostra sanità o per aiutare le famiglie più in difficoltà .
Sappiamo che questo borsellino, tutto italiano, contiene quasi 900 milioni immediatamente spendibili. In un momento delicato come questo, una somma non da poco. Per questo – concludono i 5 stelle – sospendere subito il Tav Torino-Lione sarebbe un atto di buon senso”.
Fratelli d’Italia: “C’è una ipotesi Tav?”
“La proposta di sospendere la Tav, arrivata dal M5s, è l’apoteosi del ridicolo. Gli unici che andrebbero sospesi sono loro che starebbero ipotizzando la patrimoniale e tirano fuori il tema Tav per distrarre rispetto alla pugnalata che vorrebbero dare agli italiani”. A dichiararlo è la parlamentare piemontese di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli.
“La Tav non si tocca. Tornare indietro su decisioni già prese sarebbe un danno enorme per l’intero Paese, specialmente in un momento come questo. Ad emergenza finita l’Italia avrà bisogno di investimenti su cantieri e di grandi opere, non di gente senza soldi in fila per l’elemosina di Stato.
Sentire certe parole fa ribrezzo perché da sempre il M5S si dice contrario all’opera, ma vedere cavalcare oggi l’emergenza coronavirus per ideologia è sconcertante. Il Parlamento si è già espresso chiaramente con una mozione a favore della Tav che ha messo in minoranza il Movimento 5 Stelle.
Se ne facciano una ragione. Pensino piuttosto a trovare una bussola e a tirarci fuori dalla crisi economica che incombe, invece che studiare ipotesi di patrimoniale e iniziative per fermare le grandi opere”.
Baretta: “Non ci sarà nessuna patrimoniale”
Non ci sarà “nessun prelievo forzoso” nei conti correnti degli italiani, su cui sono sono fermi 1.400 miliardi di euro. “E nessuna patrimoniale. L’idea, ambiziosa, è semmai quella di una mobilitazione di massa dell’intero paese, ma in forme assolutamente volontarie. Proveremo ad attrarre il risparmio in canali d’investimento virtuosi e con garanzie rafforzate. Ma è un discorso di prospettiva, ancora in evoluzione”.
Così il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, in un’intervista al Foglio in cui spiega di confidare nei Coronabond e ribadisce il no al Mes: “Così com’è non serve affatto a innescare la ripartenza economica, per cui non ci interessa”. (Fonti: Ansa, Radio 24, Il Foglio)
