
ROMA – Patrizio Bertelli, marito di Miuccia Prada e amministratore delegato del marchio Prada, non ci sta ad essere etichettato come un Paperone, così come viene fuori dai numeri del Censis, che lo colloca fra i dieci imprenditori italiani più ricchi, che insieme hanno un patrimonio che vale quanto quello di 500 mila operai.
Un’immagine forte che rende il livello della diseguaglianza del reddito adesso in Italia, alla quale Bertelli, intervistato da Giovanni Pons per Repubblica, reagisce così: “Giusto redistribuire soldi ma non ha senso accusare i ricchi”
«Non mi piace l’etichetta di Paperone — dice subito Bertelli — noi siamo degli industriali che operano in vari settori dell’economia reale, che andiamo a lavorare anche il sabato e che diamo lavoro a migliaia di persone. È sbagliato demonizzare e dare un connotato negativo a chi crea ricchezza, benessere e posti di lavoro. Il Censis fotografa un particolare di una realtà ma non fornisce spiegazioni approfondite della situazione che si è venuta a creare. Negli anni 80 c’era l’inflazione e il lavoro nero e il Pil dell’Italia cresceva al ritmo del 2-2,5%. Ora c’è l’euro e siamo in una fase di deflazione, ma noi in azienda non abbiamo neanche un precario. La realtà è molto più complessa di come viene descritta».
