Economia

Pensione anticipata statali: verso lo scivolo con incentivi per lasciare il posto ai giovani

Pensione anticipata per i dipendenti statali e tutti quelli della pubblica amministrazione, questo il piano di Draghi e del ministro della Pa Brunetta. Pensione anticipata perché tra gli statali non c’è abbastanza ricambio generazionale, poche assunzioni fanno un comparto troppo in avanti con l’età. 

Basti pensare che il prossimo anno, per la prima volta, ci saranno più pensionati ex dipendenti pubblici (3 milioni) che dipendenti pubblici attivi. Da settembre del 2019 a oggi c’è stato spazio per meno di 22mila posizioni messe a concorso. Così ci vorranno più di dieci anni per recuperare i posti persi. 

Pensione anticipata statali, lo scivolo con incentivi

E allora ecco che occorre cambiare, ma per farlo bisogna prima che gli statali vicini alla pensione lascino il posto ai giovani. Da qui l’idea dello scivolo con gli incentivi che farebbe anticipare la pensione di qualche anno e che potrebbe quindi prendere il posto di quota 100.

L’obiettivo è quello di rafforzare il ricambio generazionale e l’immissione nella Pa di giovani con nuove competenze.  E allora si studia la possibilità di ricorrere a un meccanismo volontario di incentivi all’esodo per i lavoratori che sono vicini all’età pensionabile e con professionalità non in linea con il nuovo corso della macchina statale centrata sull’innovazione tecnologica. Nel piano di Brunetta anche l’idea di utilizzare gli stessi incentivi per i lavoratori che non sono più motivati a rimanere nella Pa. 

Pensioni, la fine di quota 100

Quota 100 si avvia verso il tramonto il 31 dicembre 2021: la pensione di vecchiaia in base alle norme attuali prevede il ritiro dal lavoro a 67 anni e un’anzianità contributiva minima di anni 20. La pensione anticipata senza il vincolo dell’età anagrafica ma con solo il requisito contributivo da rispettare è 42 anni e 10 mesi, per le donne 41 anni e 10 mesi.

Come ricorda Today, il 31 dicembre “scade” Quota 100 che consente di anticipare la pensione a 62 anni di età con 38 di contributi. Dal primo gennaio si torna alle regole di prima e quindi allo “scalone” di cinque anni di età: da 62 a 67 anni. Con la fine di Quota 100 la prima conseguenza che salta agli occhi è il ripido scalone: il pensionamento sarebbe accessibile solo a partire dai 67 anni di età. Anche per questo occorre lo scivolo per gli statali.

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Alessandro Avico