La Corte dei Conti dice sì alla rivalutazione della pensione di carabinieri, poliziotti e militari che hanno terminato il lavoro dopo almeno 20 anni di servizio. La Corte dei conti di Roma ha infatti confermato la decisione della sezione regionale dell’Umbria. Una decisione che riguarda al rivalutazione pensionistica degli ex appartenenti alle forze dell’ordine.
Come scrive Umberto Maiorca per Perugia Today, la sentenza 227/2021 della Corte dei conti centrale ha riconosciuto anche ad un ex poliziotto perugino il diritto alla rivalutazione della pensione. Ed è da lì che era partito il caso, proprio dal poliziotto di Perugia. Ora con questa sentenza migliaia di ex agenti delle forze dell’ordine possono chiedere la rivalutazione della loro pensione.
La vicenda riguarda la rivalutazione della pensione dei militari che sono andati in quiescenza con un massimo di 20 anni di servizio. La questione rimaneva aperta per gli ex appartenenti alla polizia di Stato, nel frattempo smilitarizzato. Migliaia di poliziotti, pur svolgendo, come i colleghi carabinieri e o appartenenti alle forze armate, funzioni di sicurezza, con tutti i rischi connessi, si erano visti negare il diritto alla rivalutazione della pensione.
REcentemente la Corte dei Conti delle Marche aveva riconosciuto una quota maggiorata a quattro carabinieri in congedo. La Corte dei Conti aveva accolto i ricorsi e questo ha dato loro diritto a un aumento che potrà oscillare intorno ai 70 euro netti al mese, a seconda del grado rivestito a suo tempo dai militari. “Ai carabinieri in congedo – spiega l’avvocato Sandro Evangelisti – l’Inps calcola erroneamente un’aliquota inferiore al dovuto, in quanto equipara la loro categoria al personale civile dello Stato. Ma ciò non è corretto in quanto i carabinieri svolgono una attività che contempla rischi maggiori”. “Dopo la sentenza delle sezioni unite della Corte dei Conti – aggiunge l’avvocato – la strada è aperta anche per la determinazione del quantum. Sono pronti altri ricorsi destinati ad avere medesimo esito”.