ROMA – I lavoratori che hanno “regalato” all’Inps i propri contributi sono migliaia. Si tratta di “posizioni silenti” di cui parla il Fatto Quotidiano, che pur avendo versato i contributi non vedranno mai una pensione. Tali lavoratori non avrebbero infatti i requisiti minimi previsti dalla riforma di Elsa Fornero. Il requisito minimo per la pensione è di 20 anni di contributi versati, se si è lavorato per appena 18 o 19, i propri contributi andranno persi nelle casse dell’ente. Un modo per salvare quanto versato c’è: versare una contribuzione volontaria le cui cifre trotto spesso sono difficili da pagare.
Luigina De Sanctis, esperta previdenziale dell’Inca-Cgil, ha spiegato al Fatto Quotidiano: “In questa condizione si trovano moltissime donne, perché sono quelle dall’attività lavorativa più incostante e frammentata. E’ un furto. E’ scandaloso e lo è ancora di più il fatto che l’Inps non dia le cifre esatte di questo fenomeno: si fanno morti e feriti ma non li si vogliono dichiarare”. Maurizio Turco, dei radicali, sta preparando un progetto di legge: “Presenterò a breve un progetto di legge per istituire una Commissione di inchiesta con poteri giudiziari per dire una cosa chiara: se l’Inps non ci consegna i dati manderemo i carabinieri a prenderli”.
La riforma Fornero avrebbe dovuto sanare il passaggio al sistema contributivo, ma sembra favorire solo chi guadagna alti salari. Se non si raggiungono i requisiti minimi, sarà possibile andare in pensione a 70 anni oppure ricevere la stessa pensione se l’importo è pari a 1,5 volte l’assegno sociale. Questo significa che i tagli alla pensione saranno risparmiati solo per coloro che, nonostante abbiano versato meno di 20 anni di contributi, hanno avuto retribuzioni molto alte quando lavoravano.
L’alternativa, se non si vogliono perdere i contributi versati, è la ricongiunzione dei contributi da enti diversi, che spesso rappresenta un versamento molto oneroso che può costare anche tra i 100 ed i 200 mila euro. L’alternativa alla ricongiunzione è perdere parte dei contributi, scegliendo di mantenere la pensione dall’ente in cui si gode della posizione più favorevole. La De Sanctis ha detto: “Le ricongiunzioni onerose sono uno scandalo. La ministra Fornero ha detto cose inesatte perché le ricongiunzioni non servono ad avere pensioni più alte ma semplicemente commisurate ai contributi versati”.
Per risolvere il problema delle ricongiunzioni la Fornero, spiega il Fatto Quotidiano, ha invitato ad utilizzare il sistema della totalizzazione dei contributi che è gratuito, ma la De Sanctis non è convinta: “E’ un sistema con il quale si sceglie di entrare integralmente nel sistema contributivo anche se si ha ancora diritto a una parte di retributivo. E favorisce solo i salari molto alti che da quel tipo di conteggio vengono particolarmente valorizzati. Ai salari più bassi la pensione viene tagliata”.