Pensioni 2021, calendario dei pagamenti da gennaio a dicembre: non è sempre il primo del mese (Foto Ansa)
Il calendario con i pagamenti delle pensioni per tutto il 2021, le date da gennaio a dicembre. Pagamenti delle pensioni 2021, relative all’accredito sul conto corrente, che non sempre coincidono con il primo giorno di ogni mese. Dipende infatti dalla prima data bancabile disponibile.
Il pagamento delle pensioni di gennaio 2021 per esempio arriverà sul conto bancario degli italiani il 5 gennaio, per chi invece riscuote alla posta già da oggi 4 gennaio è possibile ritirare la pensione. Il 5 gennaio sul conto corrente perché è il primo giorno bancabile del mese in quanto 1, 2 e 3 gennaio erano due festivi e un sabato.
In pratica per coloro che hanno scelto di ricevere l’accredito delle pensioni di gennaio in banca, il pagamento viene solitamente effettuato il primo giorno bancabile del mese fatta eccezione del mese di gennaio, in cui viene eseguito il secondo giorno bancabile: ossia il 5 gennaio 2021 (come da circolare INPS n.148 del 18/12/2020).
Ecco mese per mese i giorni in cui le pensioni 2021 verranno accreditate sul conto corrente bancario.
Novità (l’unica) sulle pensioni per il 2021: a gennaio un mini conguaglio una tantum e per tutti. Un mini conguaglio da 13 a 26 euro. Ma sarà l’unica novità visto che nel 2021 salvo stravolgimenti non dovrebbe esserci una rivalutazione delle pensioni.
Nella comunicazione dell’Inps viene spiegato l’adeguamento degli assegni che prevede uno 0,1 per cento in più su quanto arrivato nelle tasche dei pensionati nel 2020. Le stime per il 2020 fotografavano una inflazione allo 0,4 per cento. Ma il dato definitivo, come ricorda Il Sole 24 Ore, si è attestato allo 0,5 per cento. Ed è per questo motivo che nei primi mesi del 2021 verrà erogato il mini conguaglio.
Su una pensione da 1000 euro del 2019 c’è stato nel 2020 un incremento fino a 1.004 euro. Ma il dato corretto, tenendo conto dell’inflazione sarebbe stato quello di 1.005 euro. Nelle prime mensilità del nuovo anno questo gap verrà colmato con una tantum, una quota extra su un assegno per rientrare della differenza sul costo della vita.
Il calcolo verrà fatto su tutte e 13 le mensilità con un conguaglio, in questo caso di 13 euro. Ovviamente l’incremento è calibrato sull’importo di partenza dell’assegno per arrivare fino a 26 euro.
Niente rivalutazione pensioni il prossimo anni, forse dall’1 gennaio 2022, si tornerà ad un adeguamento premiante con rivalutazioni più alte per chi percepisce un assegno superiore a quattro volte il minimo. (Fonte Inps).