I dati sulla previdenza dell’ultimo rapporto dell’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, lanciano un messaggio: alle pensioni alte spesso non corrispondono floride condizioni economiche.
La classifica Ocse, riportata dal Corriere della Sera, è guidata dalla Grecia: qui le pensioni corrispondono quasi al 96 per cento dell’ultima retribuzione. O meglio, corrispondevano. Perché le misure previste dal governo per superare la crisi prevedono tagli drastici alle pensioni d’oro.
Eppure su dati simili a quelli greci si attestano anche Paesi con conti più sereni: Olanda, Austria e Danimarca hanno pensioni che oscillano tra l’89 per cento di Amsterdam e l’80 di Vienna.
Sono dati ben al di sopra della media Ocse, che si ferma al 59 per cento dell’ultimo stipendio, che è però superata anche dall’Italia, con il suo 687 per cento.
Sotto la media, in Europa, ci sono solo Francia, Germania, Irlanda e Regno Unito. I transalpini portano a casa il 53 per cento dell’ultima retribuzione, i tedeschi il 43, gli irlandesi il 40.
Il minimo si tocca con la Gran Bretagna: qui i pensionati vivono con il 33, 5 per cento dell’ultima retribuzione. Ma anche con uno Stato sociale notevole.