
ROMA – Pensioni Italia, Ocse: “Spesa previdenziale in aumento rispetto al Pil”. Nonostante le riforme ad impatto “importante” e ad “ampio spettro” operate tra il 2012 e il 2014, la spesa pensionistica italiana continuerà ad aumentare in rapporto al Pil, sia a breve che a lungo termine. Lo calcola l’Ocse nel suo Outlook sui sistemi previdenziali, stimando che nel nostro Paese la spesa pensionistica arriverà al 14,9% del Pil nel 2015 e salirà fino al 15,7% all’orizzonte 2050.
L’aumento nei prossimi decenni sarà però contenuto rispetto a quello registrato in altri Paesi europei, come il Lussemburgo, che arriverà a sforare quota 18% del Pil, il Belgio, che balzerà dall’11,9% al 16,7%, e la Spagna, in cui la quota salirà di 4 punti percentuali, dal 10% al 14%.
Nel 2011, ultimo anno per cui l’organizzazione parigina ha dati completi, l’Italia era prima tra i Paesi Ocse per il peso della spesa per le pensioni sull’insieme della spesa pubblica: 31,9%, quasi il doppio della media (17,2%) e ben al di sopra di Francia (24,6%) e Germania (23,4%).
Negli anni successivi, ricorda ancora l’outlook Ocse, i successivi governi italiani sono intervenuti sul settore, in particolare aumentando l’età pensionabile, sia nel settore privato che in quello pubblico, e avvicinando quella delle donne a quella degli uomini.
Parallelamente, la diffusione delle pensioni integrative private è aumentata, grazie al sistema di adesione automatica per i lavoratori dipendenti introdotta nel 2007, che ha coinvolto “circa 12,2 milioni di persone e diverse centinaia di migliaia di persone”.