
ROMA – E’ alta la probabilità che venga accolta l’ipotesi di cancellare i 3 mesi dell’aspettativa di vita nel calcolo dei requisiti di età per le lavoratrici dipendenti e autonome che vorranno optare per l’opzione donna avendo compiuto 57 o 58 anni entro la fine di dicembre. In tal senso c’è anche un emendamento dell’opposizione, a firma Paola Pelino, vice presidente del gruppo di Forza Italia al Senato.
Ho presentato un emendamento al disegno di legge sulla Stabilità per impedire che le sole donne nate nell’ultimo trimestre del ’57 e del ’58 vengano escluse dalla possibilità di utilizzare il bonus opzione donna, che consente l’uscita anticipata con calcolo della pensione interamente contributivo. La disposizione sull’aspettativa di vita dei tre mesi che di fatto esclude queste donne dal godimento di un loro diritto spostando notevolmente in avanti l’età della pensione non è infatti né giusto né opportuno e crea una evidente disparità. Mi auguro che il governo sappia eliminare questa anomalia e accolga il mio emendamento. (Paola Pelino, Forza Italia).
Esodati. Il “pacchetto previdenza” che dovrebbe portare ritocchi alla Stabilità nel passaggio alla Camera potrebbe prevedere anche la modifica di alcune date che attualmente escludono dalla nuova platea di salvaguardati situazioni molto particolari e isolate.
La dote di riferimento per finanziare le nuove modifiche (al netto dei fondi per l’emergenza terrorismo) dovrebbe restare nell’ambito dei 150 milioni messi a disposizione dal fondo della presidenza del Consiglio per spese indifferibili e le politiche sociali. Avrebbe invece bisogno di una dote specifica, e ben più consistente, l’intervento di sostegno al Mezzogiorno. Su quest’ultimo punto perde quota la proroga della decontribuzione sui nuovi assunti, a favore di un nuovo credito di imposta sul modello della “Visco Sud” da finanziare pescando dal Fondo sviluppo e coesione (Fsc). (Il Sole 24 Ore).