
ROMA – La compagnia brasiliana del petrolio Petrobras l’anno scorso ha subito perdite pari a circa 17 miliardi di dollari, di cui circa 6,2 miliardi di reais (1,8 miliardi di euro) provocati dallo schema di presunte tangenti tuttora oggetto di indagini della polizia. Lo si apprende dai risultati finanziari dell’azienda relativi all’esercizio 2014 e divulgati in serata.
La presentazione del bilancio della statale verde-oro era stata rinviata due volte a causa dello scandalo di corruzione deflagrato nel marzo 2014 dall’inchiesta ‘Lava Jato’ (Autolavaggio). Il resto (14,8 miliardi di euro) delle perdite va attribuita alla ridefinizione dei bilanci 2014 che contenevano una supervalutazione ingiustificata degli asset aziendali.
L’ex direttore dell’ufficio Approvvigionamento di Petrobras, Paulo Roberto Costa, è stato condannato a 7 anni e 6 mesi di reclusione per i reati di associazione a delinquere e riciclaggio di denaro nell’ambito dell’inchiesta ‘Lava Jato’, che dal marzo 2014 indaga su presunte tangenti per almeno 4 miliardi di dollari all’interno del colosso petrolifero statale brasiliano.
Costa – agli arresti domiciliari dallo scorso ottobre, dopo essere divenuto collaboratore di giustizia – è accusato di aver deviato fondi pubblici (sono stati arrestati tre politici), attraverso contratti super fatturati, nella costruzione di Abreu e Lima, la raffineria finanziata da Petrobras nello Stato di Pernambuco (nord-est) i cui ritardi e costi elevatissimi erano già finiti nel mirino degli inquirenti.