ROMA – Un primo aprile dedicato ai festeggiamenti per i primi 65 anni del marchio Vespa. Ma anche per il rilancio di quella Vespa PX che tanta parte ha avuto come simbolo del genio e dello stile italiano. Il nome Vespa non ha certo bisogno di presentazioni. Diciassette milioni di Vespa nel mondo, dal 1946 ad oggi, è un numero che fa impressione, così come i record di vendite che lo scooter italiano inanella negli anni.
Nel 2010 Vespa vende quasi 135 mila unità, contro le 122.000 del 2009 e le cinquantamila del 2003, anno in cui Roberto Colaninno impugna il timone della Piaggio riuscendo a trasformare lo scooter d’Italia in un mezzo globale prodotto nel nostro Paese, in Vietnam e tra poco anche in India. La scelta indiana non è certo casuale, visto che al Mumbai International Auto Show di febbraio l’esposizione della Vespa di Piaggio ha polarizzato l’attenzione generale. L’incontro in Vietnam, nel 2009, è stato ancora più stupefacente visto che il presidente del Paese conosce bene la Vespa e confessa candidamente che da ragazzo è stato meccanico specializzato dello scooter italiano.
Vespa PX è un modello che ha fatto storia, come la scelta della Capitale il cui centro storico fa da cornice perfetta del lancio. Passeggiare con la Vespa PX per vicoli e ciottolati della vecchia Roma è come rivivere immagini e sensazioni del film “Vacanze Romane”, pellicola capolavoro che ha reso eterne la raffinata e romantica bellezza di Audrey Hepburn e la leggenda Vespa. Sono ormai passati 34 anni dal primo lancio del 19 ottobre 1977. Oltre a diva dello schermo Vespa PX è anche protagonista di imprese famose.
Giorgio Bettinelli, viaggiatore e scrittore italiano, attraversa il mondo in quattro raid rigorosamente in sella alla sua Vespa PX di serie. Nel 1992 parte da Roma e con la PX raggiunge Saigon nel marzo 93. Nel 1994-95 copre i 36.000 chilometri che separano l’Alaska dalla Terra del Fuoco. Nel 1995-96 parte da Melbourne in Australia e dopo 52.000 chilometri arriva a Città del Capo. Dal 1997 al 2001 compie il giro del mondo partendo dal Cile per arrivare in Tasmania attraverso America del Sud, Nord America Siberia, Europa, Africa, Asia e Oceania, per complessivi 150.000 chilometri.
Pochi sanno, infine, che nel 1980 due Vespa PX 200 giungono al traguardo della Paris-Dakar, condotte da M. Simonot e B. Tcherniawsky. Oggi la Vespa PX torna nelle vetrine dei concessionari per riprendere il suo posto di diva. La Vespa PX ha dimenticato l’originaria immagine di veicolo per rimettere in moto il Paese nel difficile dopoguerra, per conquistare un posto da protagonista nel mondo dello stile, dello spettacolo e della cultura. Ed anche un posto nella storia visto che numerosi esemplari degli anni settanta sono ancora oggi in circolazione.
Solo negli Stati Uniti circolano più di 15.000 Vespa PX tenute in perfette condizioni dai “Vespa Vintage Restoration Shop”. Di fronte a tanta passione la Piaggio di Roberto Colaninno ha voluto rilanciare la classica Vespa PX, con gli stessi attributi di stile e funzionalità, oltre al vezzo della ruota di scorta nascosta nella carrozzeria e del cambio manuale a quattro marce con comando a manubrio, come l’originale di trent’anni fa.