MILANO – Mercoledì 29 agosto si riunisce il Consiglio di Amministrazione di Camfin. Ma all’ordine del giorno, come sottolinea il Corriere della Sera, non c’è il tema del rifinanziamento che ha visto lo scontro tra Marco Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza.
Il consiglio Camfin è stato convocato per esaminare l’andamento dei conti semestrali e lo stato delle trattative su Prelios, con le due manifestazioni di interesse da parte di Fortress e della cordata Merloni-Caputi.
Per quanto riguarda il rifinanziamento dei 137 milioni di debiti in scadenza a dicembre 2011, pare avverrà attraverso il bond convertibile, anche perché Unicredit e Intesa SanPaolo vogliono partecipare. Questo nonostante il 10 agosto Malacalza abbia bocciato il progetto, proponendo, invece, un aumento di capitale. Quest’ipotesi è stata però respinta dal Consiglio di Amministrazione di Camfin, che ha aperto la vertenza con Tronchetti in Gpi, la finanziaria partecipata dallo stesso Tronchetti (per il 57,5%) e da Malacalza (per il 31%). La Gpi possiede il 42% di Camfin, che a sua volta ha il 26,2% di Pirelli & C.
Se il patto di sindacato in scadenza a luglio dell’anno prossimo non verrà rinnovato, si arriverebbe alla scissione non proporzionale di Gpi, con la separazione delle quote sindacate. Così in Camfin Malacalza prenderebbe direttamente il 25,6% e Tronchetti il 29,5%, comprese le quote degli alleati Massimo Moratti, Alberto Pirelli e Carlo Acutis. Tutto questo potrebbe saltare con un’Opa di Malacalza, ma che al momento non pare probabile.