Portogallo: è crisi nera. Moody’s taglia il rating e gli aiuti Ue senza richiesta non partono

Josè Socrates (foto LaPresse)

BRUXELLES – Nell’Eurozona è sempre più  emergenza-Portogallo. Il rischio insolvenza sul fronte del debito pubblico è oramai elevatissimo. Tanto che l’agenzia Moody’s ha deciso di tagliare il rating di Lisbona portandolo da A3 a Baa1, riservandosi un possibile downgrade anche per il debito a breve termine.

Motivo: la bocciatura del piano di austerity del governo Socrates da parte del Parlamento e l’incertezza politica che ne è seguita aumentano i rischi sui bond portoghesi. Sempre piu’ insistenti si fanno le voci su un piano per aiutare il Paese lusitano e tentare di arginare la crisi, visto che il rischio contagio ad altri Stati dell’Eurozona – vedi la Spagna – è più che reale.

E la stessa Moody’s auspica un intervento d’urgenza da parte dei Paesi dell’Eurozona anche senza aspettare l’attivazione del Fondo salva-Stati. Una ipotesi che però a Bruxelles viene respinta: ”Ci sono già delle procedure definite, non c’è bisogno di sperimentarne altre”, si afferma alla Commissione Ue.

Tutto ciò alla vigilia della riunione informale dell’Ecofin che si svolgerà nei pressi di Budapest venerdì e sabato. Lì i ministri delle finanze europei ascolteranno il collega portoghese, Fernando Texeira Dos Santos, e cercheranno di capire il da farsi. Il problema – si spiega a Bruxelles – è tutto politico. L’attivazione di un piano di aiuti Ue-Fmi attraverso il Fondo salva-Stati (come è stato per l’Irlanda) può avvenire solo in presenza di una richiesta formale avanzata dal governo interessato.

Ma il governo Socrates è dimissionario (in giugno i portoghesi torneranno alle urne). E in molti si chiedono quali impegni possa prendere un governo che non è nel pieno delle sue funzioni. Perché una cosa per l’esecutivo europeo è certa: dietro una eventuale richiesta di aiuto da parte di Lisbona dovrà esserci ”un mandato molto chiaro”. Visto che i prestiti – come per Atene e Dublino – dovranno essere legati a condizioni molto severe sia sul fronte del tasso di interesse sia su quello del piano di aggiustamento dei conti.

”Troveremo insieme una soluzione” alla crisi portoghese, ha assicurato il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, parlando al Parlamento europeo e invitando a non essere pessimisti. Ma oggi il rischio default sul debito portoghese ha superato quello dell’Irlanda per la prima volta da sette mesi e i rendimenti pagati dai titoli di stato quinquennali sono volati oltre il 10%, anche qui superando i livelli dell’Irlanda prima del salvataggio. Gli occhi sono ora puntati sull’asta di titoli di Stato con cui il Tesoro portoghese punta a raccogliere un miliardo di euro. Una cifra che dovrebbe andare a soddisfare parte del rifinanziamento dei bond in scadenza nel mese di aprile, pari a 4,23 miliardi complessivi.

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Emiliano Condò