Il nuovo contratto di Poste Italiane piace anche ai sindacati. Aumento complessivo medio mensile di 110 euro, pagamento di una tantum per il recupero del biennio 2020-2021 pari a 1.700 euro.
Parte da questi due pilastri il rinnovo del contratto collettivo di lavoro per i 125mila dipendenti di Poste Italiane. Un risultato importante, spiegano i sindacati, che rappresenta anche un segnale lanciato a un comparto, quello della logistica, scosso negli ultimi mesi da agitazioni e frizioni, per il quale potrebbe diventare un punto di riferimento.
Nuovo contratto Poste Italiane: aumenti salariali ma non solo
Aumenti salariali ma non solo. Confermato infatti il piano di assistenza sanitaria integrativa per tutti i dipendenti. Unitamente a una revisione del sistema delle relazioni industriali, con particolare attenzione allo smart working.
Più nello specifico, dei 110 euro in più 90 saranno riversati sui minimi tabellari e 20 invece sui ticket restaurant. Quanto ai 1.700 euro una tantum, che saranno liquidati in un’unica tranche con le competenze del prossimo mese di luglio, la cifra è ripartita in 900 euro a titolo di vacanza contrattuale relativa all’anno 2020 e 800 euro quale anticipazione sui miglioramenti contrattuali relativi all’anno 2021.
I sindacati e il contratto di Poste come esempio per la logistica
Il rinnovo contrattuale rappresenta “una notizia molto positiva per le lavoratrici e i lavoratori del settore”, commenta il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Sottolineando come questo risultato possa aiutare “a far crescere ulteriormente il ruolo che Poste Italiane potrà avere nei prossimi anni per aiutare lo sviluppo del Paese. Puntando, innanzitutto, a diventare leader nel settore della logistica“.
Di “trattativa complessa” parla il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Il quale evidenzia come non solo sia stato “salvaguardato l’esistente impianto normativo” ma anche “aggiunte ulteriori tutele e miglioramenti per le nuove tipologie di lavoro emergenti”.
Per il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, con questo rinnovo sono state “tutelate e migliorate le retribuzioni, rafforzati ed estesi i diritti e soprattutto avviata una importante fase di partecipazione dei lavoratori”.