ROMA – Riflettori dell’Antitrust su Poste Italiane spa. L’ipotesi di reato è quella di abuso di posizione dominante sui servizi di posta per i clienti business, e l’istruttoria dovrà verificare se la società guidata da Massimo Sarmi abbia messo in atto comportamenti per ostacolare l’azienda Selecta a tutto vantaggio della propria controllata Postel.
Il procedimento è scattato a seguito di segnalazioni di Selecta, indicando comportamenti discriminatori finalizzati alla conquista di quote di mercato, e quindi ad una riduzione dell’offerta di servizi per i consumatori. Sia Postel sia Selecta operano nel settore dei servizi di intermediazione tra i clienti-mittenti e il fornitore del servizio di posta massiva (prodotto postale dedicato alla clientela business, che permette di spedire grandi quantitativi di corrispondenza), vale a dire Poste stessa: in sostanza le due società svolgono attività per conto della clientela di ricezione dati, stampa, imbustamento, affidando poi il recapito a Poste.
Secondo il provvedimento (notificato lunedì 14 marzonel corso di alcune ispezioni condotte in collaborazione con il Nucleo tutela mercati della Guardia di finanza), Poste Italiane in una fase di liberalizzazione del mercato, potrebbe aver abusato della propria posizione dominante nel settore dei servizi di recapito di posta massiva, ponendo in essere condotte finalizzate ad escludere dal mercato Selecta in quanto concorrente di Postel.
Con questo obiettivo, il gruppo Poste avrebbe così repentinamente cambiato strategia nella richiesta di pagamenti a Selecta per il servizio di recapito: dopo avere consentito nel tempo la creazione di una esposizione debitoria di Selecta pari a 65 milioni di euro nel 2008 e a 72,3 milioni di euro nel 2009, avrebbe richiesto invece, a partire da settembre 2010, un piano di rientro pena la mancata erogazione del servizio di recapito della posta massiva (bollette, fatture commerciali etc.).
Inoltre, Poste Italiane avrebbe richiesto il pagamento contestuale dei servizi, a fronte di precedenti condizioni contrattuali che prevedevano un termine di 75 giorni, in alcuni casi dilazionato. Nessuna modifica nei pagamenti sarebbe stata invece praticata a Postel. Una condotta che, se provata, rileva l’Antitrust, comporterebbe un vantaggio per la stessa Poste che acquisirebbe, tramite Postel, la quota di mercato attualmente detenuta da Selecta, con possibili riflessi sulle condizioni dell’offerta: gli utenti del servizio di posta massiva vedrebbero cosi’ ridursi la possibilita’ di rivolgersi ad operatori diversi dalla societa’ integrata nel gruppo Poste Italiane. .