MILANO – Prada sbarca alla Borsa di Hong Kong e l'azionista Intesa SanPaolo vende un 4 per cento della propria quota incassando 360 milioni di euro. All'atteso debutto, avvenuto nella notte italiana, hanno presenziato l'amministratore delegato del colosso della moda, Patrizio Bertelli, e il presidente del listino asiatico Ronald Arculli al quale e' stata simbolicamente regalata una borsa griffata.
E cosi' la prima giornata di scambi sul listino asiatico si e' chiusa con un risultato piuttosto cauto con il titolo che e' cresciuto dello 0,25% a 39,6 dollari locali con scambi boom pari a 75,3 milioni di pezzi, pari a circa il 3 per cento del capitale. Nel corso della seduta il titolo ha oscillato intorno alla parita', smentendo di fatto le indicazioni del Grey market – ovvero il mercato delle negoziazioni dei titoli prima che vengano emessi -, che indicava un debutto in deciso calo.
A sostenere il titolo hanno contribuito sia la buona intonazione dei listini asiatici (Hong Kong +1,9%) sia la prevalenza di investitori istituzionali rispetto a quelli retail nell'azionariato di Prada. In questo modo i movimenti speculativi sul titolo sono da ritenersi limitati. ''La Cina sara' uno dei piu' importanti mercati del lusso'', ha commentato Bertelli subito dopo il suono della campanella che ha sancito l'atteso approdo del gruppo in Borsa, dove era atteso da circa dieci anni. Il numero uno ha poi avuto modo di dirsi ottimista per le prospettive del mercato del lusso cinese. Intanto, Intesa SanPaolo – come da previsioni – ha fatto sapere di aver venduto nell'ambito dell'offerta globale gran parte della partecipazione in suo possesso. La banca, che restera' azionista con una quota dell'1%, ha ceduto infatti 102 milioni di azioni (il 4% appunto) per un controvalore di 360 milioni di euro. La cessione comporta per l'istituto guidato da Corrado Passera un impatto positivo nel secondo trimestre sull'utile netto per circa 255 milioni di euro e sul coefficiente patrimoniale Core Tier 1 per circa 8 centesimi di punto.
L'offerta, nella fase di collocamento, era stata coperta tre volte dagli investitori istituzionali. Sul mercato e' andato il 20 per cento del capitale del gruppo per circa 1,47 miliardi di euro.
Per effetto della vendita la famiglia Prada e' scesa dal 94,9 all'80 per cento del capitale. Dall'operazione il gruppo della moda ha incassato proventi netti per circa 211 milioni di euro e queste risorse verranno distribuite al 75% per aprire 80 nuovi negozi a gestione diretta entro fine 2012 (di cui 25 nell'area Asia Pacifico) e al 15% per ridurre il debito che a fine anno ammontava a 408,6 milioni.
