Premafin, sì dalle banche. Mercoledì la firma per i nuovi accordi sul debito

Il rifinanziamento Premafin arriverà mercoledì 22 dicembre alla firma. Con le ultime delibere mancanti tra le sette banche creditrici, sono andati a posto gli ultimi tasselli della trattativa e l’attesa è’ ora che si vada alla firma dei nuovi accordi sul debito in un appuntamento fissato a Lugano.

Potrebbero arrivare sempre mercoledì anche le firme per l’allargamento del consorzio sugli aumenti di capitale Premafin e Fonsai, già garantiti dal Credit Suisse di Federico Imbert.

La compagnia assicurativa, intanto, ha annunciato la cessione della tenuta risicola nel Vercellese di Cascina Veneria, per 40 milioni di euro, con una plusvalenza attesa di 31 milioni. E ha convocato gli azionisti per il 25-26 gennaio, per la delega al consiglio sull’aumento di capitale per un massimo di 460 milioni.

Un paio di settimane fa Premafin aveva convocato da parte propria l’assemblea degli azionisti il 13 gennaio (25 in seconda convocazione). Il nuovo via libera Unicredit alla rinegoziazione del debito Premafin e’ arrivato in un consiglio riunitosi ieri pomeriggio in audio conferenza. Oltre a confermare la rimodulazione delle linee per 322 milioni, in cui Unicredit e’ il principale creditore con 110 milioni, sarebbe stata concessa una linea di breve durata (bridge) per 7 milioni da rimborsarsi entro settembre, con i proventi della ricapitalizzazione, un derivato (equity swap) per 53 milioni in scadenza al 30 giugno 2013 e garantito da azioni Fonsai e un collaterale di 10 milioni.

Il consiglio Unicredit ha poi accettato la rinegoziazione di due linee per 43 milioni di euro complessivi anche di due finanziarie della famiglia Ligresti, a monte della Premafin: Sinergia e Imco. Intanto secondo quanto scrive  Il Fatto Quotidiano, sarebbe allo studio il rimpatrio delle attività in Lussemburgo della famiglia. Tra le banche creditrici della Premafin, oltre a Mediobanca e Unicredit, figurano anche Intesa Sanpaolo, Mps, Interbanca, Bpm e Banco Popolare. Quanto al consorzio, tra i nomi circolati figurano quelli di Royal Bank of Scotland, Bpm, Mps, Ing ed Equita, anche se è probabile che solo domani si alzi il velo sulla rosa di istituti chiamati a condividere il rischio dell’aumento con il Credit Suisse, per cui è stato stimato un inoptato massimo di 450 milioni.

Resteranno invece fuori dal consorzio Mediobanca e Unicredit. L’intero riassetto Premafin resta comunque subordinato al quesito Consob sull’obbligatorieta’ dell’Opa, condizione che potrebbe far ritirare i francesi di Groupama, e il cui deposito e’ dato per imminente ormai da giorni. Intanto oggi a Piazza Affari l’atteas del via libera sul debito ha messo le ali ai titoli in Borsa. Premafin e’ cresciuta del 4,98% a 0,78 euro. Fondiaria Sai ha guadagnato il 3,55% a 6,26, mentre la Milano Assicurazioni ha chiuso in rialzo del 3,39% a quota 1,18.

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Emiliano Condò