Premafin, Groupama entra come socio di minoranza. E il titolo vola

Premafin e il patto di sindacato dei suoi principali azionisti hanno accettato la proposta di Groupama di entrare come  socio di minoranza nella società con un aumento di capitale. La società presieduta da Giulia Maria Ligresti ha quindi deliberato un aumento di capitale da 225 milioni nell’ambito degli accordi che permetteranno alla compagnia assicurativa francese Groupama di entrare quale socio di minoranza.

Con l’ingresso di Groupama, Premafin ha subito guadagnato il 9% in Borsa. Bene anche Fondiaria Sai che guadagna il 4,4 per cento.

Groupama potrebbe salire fino al 17,89% di Premafin, di cui Salvatore Ligresti è presidente onorario: è quanto si legge in una nota della cassaforte della famiglia Ligresti. All’esito dell’operazione di aumento di capitale ”per effetto della cessione dei diritti di opzione spettanti agli azionisti aderenti al patto e del loro esercizio da parte di Groupama, nell’ipotesi di integrale esercizio dei diritti di opzione spettanti agli altri azionisti di minoranza e della cessione sul mercato dei diritti di opzione spettanti alle azioni in possesso delle società controllate da Premafin le quote di partecipazione al capitale sociale di Premafin si modificherebbero” in modo tale che la compagnia assicurativa francese verrebbe a detenere il 17,89% del capitale votante.

L’accordo tra Premafin e Groupama non ha come obiettivo ”né come effetto, di influire o modificare gli assetti di controllo” sulle società del gruppo Ligresti e in particolare su FonSai. Lo si legge in una nota in cui si precisa che l’accordo punta a ”consentire a Groupama l’ingresso nella compagine azionaria di Premafin quale socio di minoranza”.

Premafin e Fondiaria Sai saranno riammesse agli scambi in Borsa alle 16:30. Lo rende noto un comunicato di Borsa italiana.

Se l’operazione di aumento di capitale di Premafin per l’ingresso di Groupama portasse i francesi al 17,9% del capitale votante la famiglia di Ligresti si diluirebbe nel capitale votante di Premafin dall’attuale 55% al 35,8%.

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Maria Elena Perrero