Da oggi, primo giugno 2010, stop alla pesca di telline, cannolicchi ed altre specie ittiche, con conseguenze “dolorose” per la tavola di molti italiani. «L’entrata in vigore le nuove norme in materia di regolamentazione degli attrezzi e dell’attività di pesca nel Mediterraneo (Reg. CE 1967/2006), se nel lungo termine potrebbe dare risultati, di fatto nel medio e breve termine penalizza la pesca nazionale con sistemi a traino e pertanto appare necessario attivare misure economiche a sostegno della flotta, per i sacrifici che ricadono unicamente sui produttori».
E’ quanto afferma Tonino Giardini, presidente di Impresa Pesca che aderisce alla Coldiretti, secondo il quale appare «confortante l’impegno che l’amministrazione sta mettendo sulle deroghe in materia di distanze di pesca per quanto riguarda i molluschi bivalvi (cannolicchi e telline), patrimonio della gastronomia nazionale, che i criteri comunitari hanno mal valutato, e che l’opera dello Stato italiano cerca di riportare a corrette misure di tutela».
Con l’entrata in vigore della nuova normativa è infatti diffuso il timore di non poter più avere sulle tavole alcuni prodotti della gastronomia ittica, in particolare per quelle specie di minore taglia che l’allargamento delle maglie delle reti non permetterebbe più di catturare. Da Impresa Pesca della Coldiretti viene però un invito a lavorare per un concreto sostegno al settore senza eccessivi allarmismi, in quanto la stragrande maggioranza delle specie ittiche continuerà ad essere presente nei piatti nazionali.
Il pacchetto di richieste preparato dal ministero delle Politiche Agricole da inviare all’Unione Europea per venire incontro alle tante istanze di deroghe che giungono da varie realtà delle Penisola è pienamente condivisibile ma – conclude Giardini – occorre responsabilmente intervenire sulle pesche rivolte alla cattura di sarde neonate (bianchetti), che sono uno scempio tutto nazionale e non più tollerabile, che vanno contro l’etica della pesca, e non sono in linea con la necessità di recuperare una risorsa importante per la pesca nazionale, che nell’ultimo decennio è quasi scomparsa dai nostri mari.
