
Ragioneria dello Stato, Daniele Franco si dimette dopo braccio di ferro sulla manovra? (foto d'archivio Ansa)

ROMA – Sabato 22 dicembre รจ il giorno del maxi emendamento alla manovra 2018. Un provvedimento sudato, la cui approvazione รจ stata rinviata per giorni perchรฉ non si trovava l’accordo su vari punti. Anzi, dicono i bene informati, perchรฉ la Ragioneria dello Stato non ha approvato alcuni punti. E, scrive Dagospia (che รจ uno dei principali bene informati), pare che Daniele Franco, ragioniere generale dello Stato (quindi capo della Ragioneria) sia pronto a dimettersi non appena il maxi emendamento verrร approvato al Senato.
Cos’รจ la Ragioneria? E’ un dipartimento del Ministero dell’Economia e Finanze che si occupa della predisposizione delย bilancio di previsioneย e delย rendiconto generale dello Statoย (bilancio consuntivo), della tenuta dellaย contabilitร , dellaย vigilanzaย sullaย spesa pubblicaย – in particolare degliย agenti contabiliย – e dell’accertamento delleย entrate.
Uno dei motivi del ritardo del voto sul maxi emendamento, scriveva l’Ansa poche ore prima che il provvedimento arrivasse nell’Aula del Senato, riguarda proprio la Ragioneria: da lei sarebbero arrivati alcuni rilievi di criticitร di copertura delle norme contenute nella bozza dell’emendamentone circolato fino al 21 dicembre. Da qui la necessitร di modifiche e limature che hanno fatto scattare la proroga del voto.
Di quali norme si parla? Di quelle che riguardano appalti, grandi opere e la vicenda Taxi- Ncc. Frizioni si sarebbero registrate anche sulla sanatoria fiscale introdotta con un emendamento della Lega, il cosiddetto “saldo e stralcio”. Senza dimenticare il potenziale aumento dell’Iva, che perรฒ pare essere stato subito scongiurato.
La Lega si รจ assunta la responsabilitร del ritardo ma senza rinunciare ad attaccare lo schieramento avversario. “Chiediamo scusa – ha detto il capogruppo Massimiliano Romeo – ma รจ la prima volta negli ultimi anni che la manovra la scrive il governo. Ci vuole quindi piรน tempo rispetto al ‘copia e incolla’ del fax di Bruxelles a cui ci eravamo abituati. La Ragioneria non era abituata”.
