ROMA – La Rai ha chiuso il 2012 con un bilancio in profondo rosso: perdita di 244 milioni di Euro. E sul bilancio che non torna il Cda si spacca con due consiglieri in quota Pd, Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo, che dopo aver denunciato il tutto si astengono dal votare il bilancio.
La vicenda non è delle più smaglianti anche se da un punto di vista formale non sembrano esserci problemi, visto che i revisori hanno approvato il bilancio con le operazioni che hanno provocato il non voto di Colombo e Tobagi.
Il -244 milioni arriva dopo un anno in cui la Rai aveva chiuso in leggero attivo e, proprio per questo, i due consiglieri hanno, con l’astensione, voluto denunciare una situazione che giudicano poco chiara. Nel 2011, ultimo anno di gestione di Lorenza Lei, infatti, la Rai aveva chiuso con un utile di 4 milioni. Ma, come scrive Aldo Fontanarossa su Repubblica,
pur di chiudere in pareggio i conti del 2011, il vecchio consiglio calcolò in quel bilancio inserzioni pubblicitarie che sarebbero andate in onda solo l’anno dopo, nel 2012. Da un bilancio all’altro, furono così spostati non centesimi di euro, ma oltre 65 milioni.
La Rai, però, nel lungo comunicato che annuncia l’approvazione del bilancio, relega le perplessità di Tobagi e Colombo nell’ultima riga: “Il bilancio 2012 è stato approvato con sei voti a favore e 2 astenuti, i consiglieri Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi”.
Il cda Rai ha approvato oggi (martedì 23 aprile, ndr) il bilancio 2012 del gruppo, che registra una perdita di 244,6 milioni di euro rispetto ai 4 milioni di attivo del 2011. I risultati consolidati hanno inevitabilmente risentito del contesto economico in netto deterioramento rispetto all’anno precedente”.
”Il consiglio di amministrazione Rai riunito oggi in Viale Mazzini e presieduto da Anna Maria Tarantola – si legge nella nota – ha approvato il bilancio 2012 del Gruppo. La Rai si conferma, anche nel 2012, leader indiscusso nel mercato televisivo generalista e specializzato con il 39,8% di share complessivo nelle 24 ore e con il 41,3% nella fascia di prima serata”. ”I risultati consolidati del Gruppo nel 2012, pur in presenza dei positivi effetti indotti da azioni intraprese sul fronte della riduzione delle principali voci di costo aziendali – continua l’azienda -, hanno inevitabilmente risentito del contesto economico in netto deterioramento rispetto all’anno precedente.
I ricavi del Gruppo ammontano a 2.786,5 milioni di euro, riflettendo una riduzione di 211,8 milioni di euro, interamente attribuibile a una caduta dei ricavi pubblicitari. Sul versante dei costi operativi, i costi esterni ammontano a 1.284,8 milioni di euro, in aumento di 34 milioni di euro rispetto al 2011; neutralizzando l’onere dei grandi eventi sportivi che caratterizzano gli anni pari, i costi sono stati in realta’ ridotti per 109 milioni di euro, principalmente per effetto di azioni volte al contenimento dei costi. Il costo del lavoro e’ pari a 1.015,3 milioni, sostanzialmente in linea rispetto all’anno precedente. Sul risultato incidono infine oneri straordinari per 50,9 milioni di euro principalmente connessi agli accantonamenti per incentivazioni all’esodo mirate alla riduzione dei costi di struttura attraverso pensionamenti anticipati di dipendenti, appartenenti a tutte le categorie professionali”.
”In relazione ai predetti fenomeni il Gruppo Rai – si legge ancora nella nota – registra dunque nel 2012 una perdita di 244,6 milioni di euro rispetto ai 4 milioni di attivo del 2011. La posizione finanziaria netta del Gruppo Rai al 31 dicembre 2012 risulta negativa per 366,2 milioni di euro, con un peggioramento di 93,8 milioni di euro. Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2012 ammonta a 290,9 milioni di euro. Il bilancio 2012 è stato approvato con sei voti a favore e 2 astenuti, i consiglieri Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi”.
Colombo e Tobagi, quindi, hanno visto nel bilancio qualcosa che non andava. Cosa lo spiega nel dettaglio Aldo Fontanarossa su Repubblica:
L’ex pm Colombo e la Tobagi contestano gli artifici contabili del precedente consiglio di amministrazione e della Sipra. Pur di chiudere in pareggio i conti del 2011, il vecchio consiglio calcolò in quel bilancio inserzioni pubblicitarie che sarebbero andate in onda solo l’anno dopo, nel 2012. Da un bilancio all’altro, furono così spostati non centesimi di euro, ma oltre 65 milioni. Al momento di discutere il bilancio 2012, sia Colombo sia la Tobagi hanno chiesto chiarezza su questo spostamento, che ha aggravato l’andamento dei conti dell’ultimo esercizio. Il caso è stato discusso a lungo. Su sollecitazione dei due consiglieri dissenzienti, l’azienda ha chiesto sei pareri (ad esempio allo studio legale Gianni Rigoni e alla società di consulenza Kpmg). I pareri degli esperti, convergenti, hanno sostenuto che l’operazione contestata sarebbe in realtà legittima e abituale nelle aziende editoriali. Colombo e Tobagi — che fino a ieri mattina meditavano addirittura il voto contrario al bilancio 2012 — conservano le loro riserve e alla fine si astengono.
La stessa procedura è spiegata in modo chiaro anche dal Sole 24 ore in un pezzo a firma Marco Mele
Proprio quest’ultimo attivo, però, è stato oggetto di perplessità da parte di alcuni consiglieri: per pareggiare il bilancio 2011 – è stato scritto più volte – sarebbero stati fatturati 61 milioni di spot trasmessi, in realtà, nel 2012. Non si è trattato di una pre-fatturazione vera e propria, che avrebbe portato alla non approvazione del bilancio da parte del società di revisione. Bastava, però, caricare gli spot in onda negli ultimi mesi del 2011 anche dei costi di quelli trasmessi nei primi mesi del 2012, fatturandoli regolarmente nell’anno di messa in onda, per peggiorare il risultato di quest’ultimo esercizio, pur rispettando formalmente le norme sui bilanci. Con quel pareggio, tra l’altro, si è evitato il rischio di commissariamento dell’azienda