Rappresentanza sindacale, no di Cisl e Uil sulla proposta Camusso

Susanna Camusso

Strada in salita per l’accordo intersindacale sulla rappresentanza. L’iniziativa della leader della Cgil Susanna Camusso, culminata in una lettera inviata ai segretari di Cisl e Uil, incassa, infatti, i primi no da parte di Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.

Il 17 gennaio, la Camusso, aveva indirizzato agli altri leader sindacali una lettera in cui un incontro per discutere di rappresentanza.  La proposta della Cgil era stata approvata sabato scorso dal direttivo della confederazione, all’indomani del referendum a Mirafiori. Punti centrali, per la Cgil, sono  l’elezione delle Rsu, una soglia di rappresentatività superiore al 51% per la firma nei casi di negoziati caratterizzati da ”rilevanti” dissensi tra le organizzazioni ed il referendum (con la possibilità di farvi ricorso prima della firma dell’accordo, nei casi appunto in cui non si raggiunge tale consenso, il cui esito diventa vincolante; e per abrogarlo).

Fredda, però, la reazione di Bonanni secondo cui la proposta della Cgil “sembra più mirata alla soluzione di un problema interno di organizzazione che a trovare una base proficua per un accordo interconfederale”. Anche la Uil ostenta distacco e precisa la necessità di “fare riferimento all’accordo unitario approvato nel 2008 pubblicato sui nostri siti”, per rilanciare confronto.

A tenere lontani i sindacati è la parte della proposta Cgil che prevede il voto dei lavoratori per il mandato a firmare se nel negoziato emergono dissensi tra i sindacati e “i favorevoli alla firma non raggiungono un quorum da definire, comunque superiore alla maggioranza semplice della rappresentatività”. Sempre nella proposta Cgil “il voto certificato o referendario dei lavoratori, espresso con una maggioranza semplice è vincolante” per tutti i sindacati che hanno avviato il percorso di verifica del mandato, ma le altre organizzazioni possono comunque ricorrere al referendum abrogativo.

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Emiliano Condò