MILANO – Un aumento di capitale per un massimo di 421 milioni di euro quello deciso dal Cda di Rcs. Il prezzo deciso corrisponde ad uno sconto del 30% sulla base dei valori di Borsa delle ultime tre sedute. Rcs ha ottenuto il via libera dalla Consob alla pubblicazione del prospetto e il Cda ha così approvato le condizioni finali dell’operazione e siglato il contratto di garanzia con le banche.
Tra il paracadute degli istituti sull’inoptato fino a 184,5 milioni e impegni incondizionati da parte dei soci fino a 195,5 milioni, la ricapitalizzazione risulta già garantita per 380 milioni. Al di là delle garanzie bancarie, comunque, sull’operazione sembra esserci una certa fiducia sull’ampia adesione da parte dei soci – si parla dell’80% e più.
L’attesa è che sottoscrivano anche di Giuseppe Rotelli, magari in modo parziale, e soprattutto di Diego Della Valle, che pure non allenta il pressing su Rcs fino all’ultimo. Dopo aver segnalato in più lettere al Cda Rcs di ritenere l’operazione punitiva per i soci e sbilanciata a favore delle banche, Mr.Tod’s ha ribadito in una nota che ”nessuna risposta convincente è stata data ai problemi da me sollevati negli ultimi mesi”.
L’ultima missiva al consiglio, ha segnalato poi rispondendo a ricostruzioni di stampa su ‘toni più distensivi’ che avrebbe avuto la lettera, aveva come oggetto ”aumento di capitale e valutazione azione di responsabilità”. Non è chiaro se questa sia una dichiarazione di intenti o, come sembra più probabile, di una nuova mossa di natura negoziale, per quanto estrema. Di certo aver alzato la voce sino ad ora sembra aver funzionato, visto che l’imprenditore marchigiano ha indubbiamente ‘vinto’ la partita sulla rinegoziazione del debito, dove su impulso suo sono state riviste da ultimo le intese originarie trovando un equilibrio effettivamente meno oneroso per il gruppo editoriale.
Per Della Valle all’assemblea che il 30 maggio ha approvato l’aumento era intervenuto l’avvocato Sergio Erede lamentando un piano diventato ”obsoleto” in pochi mesi, una manovra studiata ”come se la società non fosse in crisi” e un aumento altamente diluitivo e al servizio del rimborso delle banche. Quella sera stessa, però, Della Valle era tornato sulla vicenda nella trasmissione di Michele Santoro, Servizio Pubblico (La7) dando invece chiari segnali distensivi, in particolare verso Giovanni Bazoli, gran regista e ‘tessitore’ del patto Rcs.
I diritti di opzione dell’aumento saranno negoziabili in Borsa fino al 28 giugno e potranno essere esercitati fino al 5 luglio. L’eventuale inoptato sarà quindi offerto entro il mese successivo alla scadenza del periodo di offerta in opzione. In Borsa è proseguito intanto il rimbalzo scattato il 12 giugno sul titolo, dopo una lunga sequenza di cali sulle attese di un forte sconto nella ricapitalizzazione, e le azioni Rcs hanno segnato un balzo del 12,69% a 3,8 euro tra scambi tutto sommato modesti (lo 0,6% del capitale ordinario), in un titolo però che ha un flottante decisamente ridotto.