ROMA – Resta sotto tensione Rcs in Borsa al secondo giorno dell’aumento di capitale. Il titolo nella versione ordinaria cede l’8,71% euro mentre i diritti, entrati agli scambi, sono in asta di volatilità. “Rcs, balzo del titolo (+31%) al primo giorno di aumento”, titola oggi ilo Corriere della Sera. Si parla dell’aumento di capitale Rcs al via ieri in Borsa con impennata da manuale per le azioni ( le ordinarie hanno guadagnato il 31,48% e le risparmio il 35,78%). “Aumento Rcs, diritti in caduta” titola invece Il Sole 24 Ore ponendo l’enfasi sul crollo dei diritti di opzione in picchiata (cali rispettivamente del 69,32% sulle ordinarie e del 70,85% sulle risparmio). Il tutto tra scambi rarefatti e lunghi stop dalle contrattazioni per l’alta volatilità. Gli scambi sono stati comunque al lumicino per un controvalore di mezzo milione di euro sulle ordinarie e relativi diritti e di 2 milioni per le risparmio, diritti inclusi.
Il giorno dopo (oggi) Il titolo nella versione ordinaria cede l’8,71% euro mentre i diritti, entrati agli scambi, sono in asta di volatilità. Con ieri l’operazione da massimi 421 milioni ha raggiunto ufficialmente i 389 milioni garantiti, dopo che tra i soci del patto anche Giuseppe Lucchini e Roberto Bertazzoni si sono uniti a quanti parteciperanno, nello specifico per metà delle loro quote. Arnaldo Borghesi amministratore delegato di Mittel, da parte sua, ha escluso interesse a sottoscrivere parte dell’inoptato. Si attende la decisione di Diego Della Valle (8,7% pre aumento) molto critico con il piano industriale e l’aumento di capitale mentre Giuseppe Rotelli (16,5%) si è sfilato rifiutando di esercitare i diritti di opzione per le azioni detenute (ha il 13% circa di Rcs tramite Pandette e opzioni col Banco Popolare) per un altro 3,5%.
Oggi il Cda del gruppo editoriale è riunito per fare il punto sulle diverse cessioni in cantiere. Per ora ha deliberato che la concessionaria pubblicitaria di Rcs gestirà in esclusiva dal prossimo primo settembre la raccolta nazionale su stampa per i quotidiani del gruppo Monrif, QN, Il Giorno, Il Resto del Carlino e La Nazione. L’attenzione sarà concentrata sul fronte dei periodici, dove l’azienda ha annunciato di voler chiudere nove delle dieci testate in vendita senza un’offerta di acquisto convincente.
Tra gli interessati viene ritenuto in pole position Alfredo Bernardini de Pace, mentre in corsa per diverse testate dovrebbero esserci anche Daniela Santanchè e Guido Veneziani. In uscita dal gruppo Rcs ci sono Astra, BravaCasa, Novella 2000, Visto, A, Europeo, Max, Ok Salute. “Taglio del 5% agli stipendi più alti del Corriere” (e Gazzetta dello Sport ndr.) titola oggi Il Giornale commentando la partita della ricapitalizzazione. Libero e Italia Oggi, invece, scommettono su un acquirente alla finestra: “Murdoch fiuta la preda Rcs?” titola IO.