Rcs, scontro Della Valle Geronzi. Il patto non cambia, fiducia a De Bortoli

MILANO – Il patto Rcs non cambierà per tre anni, fino ad allora non si parlerà di riassetti delle quote e i soci assicurano ”all’unanimita”’ la fiducia e il sostegno all’autonomia del direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, anche con la figura di garanzia del presidente Piergaetano Marchetti.

È questo il risultato dell’attesa riunione dei grandi azionisti Rcs, convocata dopo un crescendo di dichiarazioni colorite di Diego Della Valle in contrapposizione a Cesare Geronzi. Nella riunione i due, in effetti, sarebbero andati subito allo scontro e il patto avrebbero avuto un inizio ”teso e frizzante”, secondo quanto riferito dai partecipanti.

Dopo una discussione definita ”battagliera”, però, grazie anche all’intervento di mediazione di altri pattisti, l’incontro si è concentrato sui temi concreti da affrontare. La sintesi principale della giornata, viene spiegato, è che si è deciso di proseguire fino alla scadenza del patto, da poco rinnovato. La durata è fissata al 14 marzo 2014, mentre il vero appuntamento sarà sei mesi prima, il 14 settembre 2013, quando andranno comunicate eventuali disdette.

Per eventuali riassetti, insomma, ogni valutazione è rinviata di tre anni. Non c’è  dunque spazio per l’ingresso di Giuseppe Rotelli, l’imprenditore della sanità lombarda azionista con l’11% dei diritti di voto. Così come vengono frenate eventuali spinte centrifughe, cui sembravano rivolte tra l’altro le parole di Della Valle sul fatto di esser pronto, potendo, a salire ”moltissimo”.

I grandi soci hanno fatto sapere di essersi ”impegnati per la durata residua del Patto a concentrare esclusivamente negli organi sociali ed occorrendo, per quanto di competenza, nella direzione del patto tutte le decisioni, valutazioni, discussioni attorno a Rcs”. Questo passaggio riassume i vari aspetti della sintesi raggiunta nell’incontro. Dà innanzitutto ragione delle richieste di Della Valle di considerare il Cda come il vero centro decisionale dell’azienda, quando non sia competente il patto, dopo che ha pubblicamente lamentato decisioni prese in separata sede da ”arzilli vecchietti”, che vorrebbero decidere per tutti.

Al tempo stesso modera e mette un freno alla ‘vertenza mediatica’ aperta dal patron di Tod’s, chiarendo che anche ”valutazioni e discussioni” su Rcs devono rimanere nelle sedi preposte. Su questo passaggio c’e’ anche un piccolo antefatto, visto che Consob, si apprende, ha richiamato il quadro normativo inviando una lettera in cui chiede dei chiarimenti sui flussi informativi tra patto e Cda. In questo modo, insomma, il patto risponde anche alle domande della Commissione. Proprio avendo attenzione a questo tema, tra l’altro, a differenza del passato il patto si e’ riunito dopo il Cda e non prima.

Nel corso dell’incontro l’Ad Antonello Perricone ha quindi illustrato ai grandi soci i risultati approvati la scorsa settimana. Uno dei partecipanti alla riunione sottolinea infine l’importanza ”di dire una parola chiara su De Bortoli” e fa notare che la fiducia al direttore, pur essendo già stata ribadita più volte, arriva in questo caso ”all’unanimità”. La vicenda Rcs passa ora al consiglio di amministrazione delle Generali del 23 febbraio, al quale Della Valle ha chiesto di valutare una cessione della quota. Geronzi ha spiegato al Financial Times di non amare temi posti ”ex abrupto” (o ‘piovuti dal cielo’ come sintetizzato dal quotidiano) pur rinviando alle dovute competenze del consiglio.

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Emiliano Condò