ROMA – Rcs, proposta Cairo non congrua. Ora gli ultimi rilanci al buio. Nemmeno l’ultimo ritocco di Urbano Cairo alla sua offerta per Rcs basta. Con un rapporto di concambio portato da 0,16 a 0,17 euro le azioni del gruppo di via Rizzoli, ai valori di Borsa attuali (Rcs +1,20% a 0,84 euro; Cairo +1,25% a 4,2 euro), sono valorizzate 0,71 euro e, come nelle attese, il cda del gruppo editoriale non lo ritiene congruo. Intanto i conti del gruppo migliorano con il semestre che vede un ebitda a oltre 37 milioni di euro rispetto agli 11,7 del 2015 (+216%).
Dopo un primo trimestre in miglioramento, con l’Ebitda passato dai -15,5 milioni del 2015 a -3,4 milioni, nel secondo trimestre il trend è proseguito e l’ebitda ha superato i 40 milioni. Il cda boccia dunque di nuovo l’ops Cairo basando la sua valutazione sul parere degli advisor e dell’esperto indipendente che hanno indicato come ‘fair’ un prezzo tra 0,8 e 1,13 euro.
Roberto Tasca, consultato da Rcs per valutare il secondo corrispettivo dell’Ops incrementato, ha inoltre identificato un intervallo di congruità compreso tra 0,19 e 0,23. C’è chi scommette sul colpo di scena con un rilancio fino a 0,20 e sale la tensione in vista del rilancio al buio che potrebbe avvenire domani.
I legali stanno finalizzando le procedure ma i due concorrenti dovrebbero presentare in Consob le loro proposte in busta chiusa, alla presenza contemporanea dei due pretendenti, Cairo e la cordata di Andrea Bonomi (il cui ultimo rilancio ha portato il prezzo dell’opa a 0,8 euro per azione, un valore già valutato congruo dal cda di Rcs), verranno aperte e poi in tarda serata le due società comunicheranno anche al mercato i termini delle nuove offerte (c’è tempo fino a mezzanotte ma un annuncio potrebbe arrivare prima, intorno alle 22).
Gli eventuali ultimi rilanci presentati andrebbero all’esame del cda di Rcs che potrebbe riunirsi nuovamente all’inizio della prossima settimana. L’ultima parola però l’avrà il mercato che ha tempo fino al 15 luglio per decidere a quale offerta aderire. In vista della chiusura della partita prende piede l’orientamento secondo cui sarà considerata prevalente, ovvero vincitrice, l’offerta che consentirà l’acquisizione del controllo di fatto del gruppo editoriale.
Tornando all’esame dell’ops Cairo, il consiglio ha “preso atto positivamente” del fatto che Cairo abbia rinunciato alla condizione MAc e al punto della condizione finanziaria, “eliminando sotto tali profili un elemento di incertezza in merito all’efficacia dell’ops” ma non basta. Un passo peraltro che oggi ha fatto anche International Media Holding, la società partecipata da Diego Della Valle, Mediobanca, UnipolSai, Pirelli e Bonomi.