PARIGI – La casa automobilistica francese Renault torna all’utile per 3,49 miliardi di euro, dopo la perdita di oltre 3 miliardi dell’esercizio precedente. Le vendite sono cresciute del 13,7%, a 2,63 milioni di veicoli, e il fatturato è aumentato di oltre il 15% a 38,97 miliardi di euro, con un margine operativo di 1,1 miliardi.
Anche il suo concorrente italiano, la Fiat, ha annunciato a fine gennaio di aver chiuso il 2010 con un utile netto di 600 milioni di euro, a fronte di una perdita netta di 848 milioni nel 2009, in miglioramento di un miliardo di euro se si escludono gli oneri atipici. L’utile della gestione ordinaria ha raggiunto i 2,2 miliardi di euro (1,1 miliardi nel 2009), mentre il fatturato sale a 56,3 miliardi di euro, in crescita del 12,3% rispetto all’anno precedente, mentre l’indebitamento si riduce da 4,4 a 2,4 miliardi.
A prescindere dalla logica inflessibile dei numeri, sono le prospettive di crescita a rendere più interessante e appetibile il marchio francese. Una “vision” diversa. Con i risultati ottenuti Renault pensa ai futuri investimenti, puntando in particolare sulla mobilità sostenibile accessibile per tutti. Con questo obiettivo la casa automobilistica francese ha lanciato il suo piano strategico ‘Drive the change’ per il periodo 2011-2016. Il piano, spiega la società in una nota, è articolato su sei anni ”con un punto a metà percorso, nel 2013”. Per quella scadenza, l’azienda punta a raggiungere e superare quota 3 milioni di veicoli venduti in 12 mesi, ad accumulare un free cash flow di almeno 2 miliardi di euro e a realizzare un margine operativo superiore al 5%.
Per raggiungere questo obiettivo, Renault ”agirà su sette leve principali” di crescita: proseguimento della politica di innovazione, robustezza del piano prodotto, rafforzamento dell’immagine di marca, eccellenza della rete nel rapporto con il cliente ottimizzazione dei costi di ricerca e sviluppo e dell’investimento, riduzione dei costi, mantenimento delle posizioni in Europa ed espansione all’estero, con priorità ai tre grandi mercati di Brasile, Russia e India. La Renault del futuro, commenta l’amministratore delegato Carlos Ghosn in una nota, sarà ”competitiva, capace di rispondere alle attese legittime di clienti, dipendenti e azionisti”, ”ben ancorata alle sue radici francesi ma a proprio agio dappertutto nel mondo”.
Di tutto questo, nelle tante parole spese da Marchionne, per ora non v’è traccia.