Renault, Les Echos: “Sotto accusa Espace 5 e Opel Zafira”

Un modella Renault Espace

PARIGI – Renault-gate, occhi puntati sulla Espace 5 e  Zafira, monovolume della Opel: secondo quanto scrive l’autorevole quotidiano economico francese Les Echos sarebbero questi i due modelli su cui la commissione del ministero dell’Ambiente francese incaricata di fare verifiche sulle emissioni delle auto in commercio, dopo lo scandalo Volkswagen, ha rilevato anomalie.

Il giornale francese sottolinea che l’auto Renault presenta “la discrepanza più elevata, che arriva fino a 10 volte (la soglia di legge) in situazione di guida su strada”.

I test della commissione, precisa il quotidiano, vanno “presi con cautela”, perché condotti su un campione limitato e con prove su strada che non hanno valore legale, dato che la regolamentazione europea richiede solo prove di laboratorio. Ciononostante, “i risultati di Renault sollevano degli interrogativi”.

Lo scandalo emissioni di Renault è venuto alla luce solo pochi giorni fa, il 14 gennaio, quando alcuni agenti del Governo francese hanno sequestrato computer dal sito Renault di Lardy (Francia) che realizza prove sulle emissioni dei veicoli.

Nei primi test condotti sui veicoli del marchio francese e di “diversi” altri costruttori esteri è stato osservato “uno sforamento delle norme” sulle emissioni di anidride carbonica  e di ossido di azoto ma “nessuna frode”, ha puntualizzato in conferenza stampa a Parigi il ministro francese responsabile per Ambiente e Trasporti, Ségolène Royal, assicurando che il software truccato “non esiste”. “Gli azionisti e i dipendenti possono stare tranquilli”, ha insistito la ministra socialista.

Nelle stesse ore, un volantino della CGT, il principale sindacato francese, annunciava che gli inquirenti della Dgccrf (Direction générale de la concurrence, de la consommation et de la répression des fraudes) erano intervenuti giovedì 7 gennaio in diversi impianti Renault ed avevano sequestrato “i Pc di numerosi dirigenti”. I settori oggetto dell’indagine – continuava il sindacato – riguardano la divisione ‘omologazione e messa a punto dei controlli sui motori’ e “lasciano fortemente pensare” che “queste perquisizioni siano legate alle conseguenze dell’affare dei motori truccati di Volkswagen”.

Gli stabilimenti perquisiti sono quelli del centro ingegneristico di Lardy a sud di Parigi, il tecnocentro di Guyancourt e quelli di Plessis-Robinson e Boulogne-Billancourt.

 

 

 

 

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Maria Elena Perrero