Priorità sulla famiglia, scarse intenzioni di tassare le rendite finanziarie e la volontà di non fare una riforma del fisco che sia coperta in toto dal recupero dell’evasione fiscale.
Queste sono le prime certezze che il ministro dell’Economia Gulio Tremonti lascia filtrare dalla riunione con governo, sindacati e Confindustria. Le consultazioni andranno avanti finché non si troverà una formula che possa accontentare le varie esigenze e che in futuro si traduca in una legge che riformi il Fisco.
“Un sistema più trasparente e serio e confermiamo la nostra priorità sulla famiglia”, ha detto Tremonti.”Si parla della tassazione delle rendite finanziare – continua il ministro dell’Economia – Abbiamo qualche refrattarietà a questa formula strutturale. Tassare i Bot, con la connessa partita di giro, non è la cosa più razionale”.”Non possiamo immaginare una riforma coperta dal recupero dell’evasione fiscale. Possiamo utilizzare il frutto della lotta all’evasione ma non possiamo mettere il carro davanti ai buoi. Sappiamo che dobbiamo contrastarla ma solo dopo faremo i conti e utilizzeremo quei soldi”.
Difficile che nell’immediato futuro si possano abbassare le tasse: cosa possibile solo se il nostro Pil dovesse crescere a una media del 2 per cento (il doppio rispetto all’andamento attuale) e la spesa pubblica si abbassasse.
Ci sono poi le intenzioni del governo: da una parte il “quoziente familiare” (tasto caro anche a Casini e all’Udc), dall’altra la semplificazione del sistema delle tasse. Nel “patto con gli italiani” Berlusconi, in campagna elettorale, aveva promesso due sole aliquote Irpef, 23 per cento fino a 100mila euro di reddito e 33 per cento sopra i centomila.
Ora Tremonti dovrà far quadrare i conti cercando di mediare tra le richieste delle varie parti. Non a caso ha detto: ”L’anima di ogni riforma è la riforma delle anime”. Come dire che ognuno dovrà essere disposto a cedere qualcosa in funzione di un interesse generale.