ROMA – Lo ha annunciato Corrado Passera, ora ci lavora tutto il governo: le bollette degli italiani sono troppo alte, l’esecutivo studia un piano per diminuirle. Un piano che è fatto soprattutto di meno aiuti all’energia pulita, più trivelle e più liberalizzazioni. E scoppia subito la guerra interna tra il ministro dell’Economia da una parte e quello dell’Ambiente dall’altra, che mal digerisce il taglio degli incentivi alle energie rinnovabili.
Il piano. Prima di tutto il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, annuncia un intervento “a breve” contro gli aumenti anche se il ministero dell’Ambiente si oppone ai taglia agli incentivi per le energie rinnovabili. Poi si dovrà passare alla liberalizzazione del mercato del gas perché quello che fa alzare le bollette è l’elevato costo delle materie prime. Il nodo da sciogliere, pertanto, è quello che lega il prezzo del gas a quello del petrolio. Perché questo avvenga, occorrere una maggiore liberalizzazione del mercato del gas. Problema cui governo e parlamento hanno messo mano cominciando dalla separazione proprietaria di Eni, il principale operatore, dalla rete di Snam. Ma non basterà: occorre anche accelerare l’avvio della Borsa del gas, sul modello di quella elettrica, che permetta un abbassamento dei prezzi.
L’annuncio di Passera. ”La bolletta per gli italiani è troppo alta”, ha sottolineato il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, e per il governo ”è un lavoro sia a breve che a medio periodo. ”Dopo i tre decreti la prima cosa che abbiamo preso in mano è il tema dell’energia”, ha detto ricordando ”lo svantaggio competitivo del Paese” e ”le iniziative prese in sede di liberalizzazione”.
”Poi c’è il tema delle rinnovabili – ha detto – è importante abbiamo obiettivi europei che intendiamo raggiungere e superare però dobbiamo farlo bene, non come è stato fatto in parte in questi anni, in cui sono stati impegnati troppi soldi delle famiglie e delle imprese. Nel fotovoltaico che vogliamo continuare a sviluppare sono stati impegnati 150 miliardi di soldi delle famiglie per fare un’operazione troppo accelerata a prezzi troppo alti”.
Venerdì la decisione dell’Autorità di aumentare le bollette. Dal primo aprile le tariffe del gas aumenteranno dell’1,8%, per un aggravio di 22 euro per una famiglia tipo, e quelle dell’energia elettrica del 5,8%, con una maggiore spesa annua di 27 euro. Lo ha deciso l’autorita’ per l’Energia Elettrica e il Gas. A partire dal mese di maggio, poi, scattera’ l’ulteriore aumento del 4% delle bollette elettriche ‘sospeso’ dall’Autorita’ per dare un ”segnale, chiaro e concreto” ai decisori in materia di politica energetica. L’aggiornamento del 5,8%, infatti, non comprende quello per gli incentivi diretti alle fonti rinnovabili e assimilate, vale a dire la componente A3.
Gli aggiornamenti dell’Autorita’ coincidono con la definizione dei decreti ministeriali relativi alle rinnovabili: quello per le fonti non fotovoltaiche e quello per il cosiddetto Quinto conto energia, che riguarda invece anche il fotovoltaico. Tornando agli aumenti che scattano da lunedi’, l’aumento del 5,8% per la luce deriva sostanzialmente dagli incrementi del petrolio, dai maggiori costi per il mantenimento in equilibrio del sistema e dall’andamento della borsa elettrica sia per effetto dell’emergenza freddo di febbraio sia in una visione prospettica. Il petrolio e’ infatti cresciuto dell’8,5% solo nell’ultimo trimestre e del 37,5% rispetto alla fine del 2010, mentre il contestuale deprezzamento dell’euro ha spinto i prezzi a picchi storici finora mai raggiunti (97,74 il 13 marzo).