ROMA – I rincari dei pedaggi sulle autostrade ci saranno e saranno in media del 2,91% ma c’รจ lo stop in 4 autostrade. Non riguarderanno infatti la Serenissima (Torino-Venezia), la Tirrenica e alcuni tratti che partono da Brescia. Non riusciranno ad evitare la stangata, invece, gli automobilisti che attraversano il Passante di Mestre e per quelli che percorrono il raccordo della Valle D’Aosta: per loro l’aumento sarร rispettivamente del 13,55 e del 14,44%. La decisione รจ arrivata inattesa.
Il ministro delle infrastrutture Corrado Passera e il collega dell’Economia, Vittorio Grilli non hanno accolto le richieste che arrivavano da quattro concessionari. Risultato: l’aumento medio non sarร del 3,9%, come previsto dalle anticipazioni sulle richieste fatte dalle diverse societร , ma solo del 2,91% ”calcolando la variazione sulla media ponderata tra la tariffa di base e il consuntivo di traffico dell’anno precedente.
Si tratta di un livello piรน vicino all’andamento dell’inflazione. L’adeguamento delle tariffe รจ regolato delle norme e, come accade oramai da qualche anno, รจ funzionale ad assicurare – come ricorda il ministero guidato da Corrado Passera – ”l’effettiva realizzazione degli investimenti posti a carico di ciascuna societร concessionaria e a garantire il mantenimento della rete autostradale in condizioni di efficienza e di sicurezza per gli utenti”.
E’ cosรฌ prevista un’attivitร di verifica e controllo, prima di concedere gli aumenti. Che nel caso specifico sono stati bloccati in quattro casi e ridotti in altri tre. La decisione – spiega la nota dello Sviluppo – ”รจ stata assunta in via cautelativa, nell’attesa del perfezionamento delle procedure relative ai rispettivi piani economico-finanziari, attualmente in corso di definizione”.
Come dire, l’aumento non รจ stato concesso, ma potrebbe comunque scattare in futuro. L’aumento รจ stato cosi ”sospeso” per la Brescia-Verona-Vicenza-Padova, per la Serenissima (Torino-Venezia), per la Tirrenica e per la Torino-Brescia. Aumenti inferiori alle richieste, invece, per Autostrade per l’Italia, per Ativa (Torino-Ivrea-Valle d’Aosta) e Milano-Serravalle.
Il rincaro che scatterร dopo il brindisi di fine anno non sarร comunque uguale per tutti. Si pagherร il 3,47% in piรน sui tratti delle Autostrade per l’Italia (tra cui Milano-Roma-Napoli), il +3,70% sull’autostrada dei Fiori, il +2,24% sulla Torino-Savona, il 7,56% sull’Autostrada dei Parchi, il +3,93% sull’autostrada ligure-toscana e dell’1,21% su quella del Brennero.
Gli aumenti sono invece a due cifre, una vera e propria stangata, sulle Autovie Venete (+12,63%), sul Passante di Mestre (13,55%), sulle Autostrade Valdostane (+11,55%) e nel raccordo autostradale della Valle d’Aosta (+14,44%). ”Noi siamo contrari ad aumenti – affermano il presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti e di Adusbef, Elio Lannutti – perche’ ci sono ricadute economiche, non solo per gli effetti diretti sugli automobilisti, ma anche per quelli sui prezzi delle merci trasportate. Il 2,9% e’ comunque sopra il tasso di inflazione, un valore eccessivo, che richiede grandi attenzione nella verifica degli investimenti fatti”.