ROMA – Arriva dalle tasse una notizia confortante, uno spiraglio di luce: a gennaio 2011 le entrate tributarie sono aumentate del 3,3%. Una prova che l’economica italiana è in ripresa.
Il 2010 chiude con un aumento delle entrate ‘nette’, cioè senza una tantum, di poco sopra lo zero (+0,3%) a quota 403 miliardi. Un dato, quello diffuso dal Dipartimento delle Finanze del Tesoro, che cala però dello 0,6% se si considera al ‘lordo’ delle entrate straordinarie. Intanto gennaio, pur non essendo un mese particolarmente significativo, segna un incremento del 3,6% a 32,1 miliardi. Cresce a due cifre l’attività di accertamento anti-evasione: sempre nel 2010 ha generato entrate pari a 5,9 miliardi di euro con un incremento del 17,9% rispetto al 2009. E proprio sulla lotta all’evasione interviene il direttore del’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ritenendo che nel 2011 continuerà il trend positivo del recupero dopo i 10 miliardi riportati in cassa nel 2010.
Questo anche se crescono a dismisura (+80% tra il 2008 e il 2011) i fascicoli aperti dalle procure italiane – secondo quanto risulta al ‘Sole 24 Ore’ – per reati tributari, con punte elevatissime, ad esempio, a Napoli (+1.800%). Tornando alle entrate, il Dipartimento delle Finanze spiega che nel 2010 le entrate tributarie erariali, al netto delle una tantum, hanno fatto registrare una crescita dello 0,3%. Il gettito totale è stato pari a 403.289 milioni di euro (+1.339 milioni di euro rispetto all’anno precedente). E il 2011, pur non essendo particolarmente rilevante il dato di gennaio, parte bene: le entrate evidenziano, sempre al netto delle una tantum, una crescita del 3,3%.
Più ottimistico il commento del rapporto della Ragioneria che parla, per il 2010, di ”evidente ripresa” (+1,6%). La ‘discrepanza’ del dato dipende dal fatto che la Ragioneria tiene conto di tutte le entrate: non solo di quelle incassate effettivamente dall’erario ma anche di quelle devolute ad altri enti. Tra i dettagli forniti dalle Finanze quella sull’Ire: le entrate sono state di 164.757 milioni di euro (+6.917 milioni di euro, pari al +4,4%). Dall’autoliquidazione arrivano 24.859 milioni di euro (+2.309 milioni di euro, pari a +10,2%); l’Ires presenta un gettito di 37.012 milioni di euro (-167 milioni di euro, pari al -0,4%). Tra le maggiori imposte indirette si registrano entrate Iva per di 115.674 milioni di euro (+4.437 milioni di euro, pari al +4%). Il 2010 infine – spiegano dalle Finanze – chiude con un risultato ”molto positivo” degli incassi da ruoli relativi ad attività di accertamento e controllo che hanno generato entrate pari a 5,9 miliardi di euro, facendo registrare un incremento del 17,9% rispetto al 2009.
Proprio sul recupero interviene il direttore Befera: ”nel 2010 – ha spiegato – abbiamo lavorato bene ottenendo circa 10 miliardi di euro dal contrasto all’evasione da tutti i tipi di controlli. Questo e’ stato un contributo importante per la tenuta dei conti pubblici. Il 2011 conferma il trend, in particolare abbiamo dato un colpo significativo alle compensazioni delle imposte in frode, e questo ha contribuito ad avere un effetto molto importante sull’Iva netta”. Ma l’evasione e’ ancora a livelli record, 100 miliardi ipotizza Befera, e c’e’ ”ancora molto da fare”.
E quanto c’e’ ancora da fare lo testimonia anche il ‘Sole 24 Ore’ che parla di una crescita dell’80% (tra il 2008 e il 2010) dei fascicoli aperti dalle procure italiane per reati tributari: dichiarazioni fraudolente con false fatture, emissione di fatture o documenti per operazioni inesistenti, ma anche dichiarazioni infedeli. Una mole enorme per la quale il fisco ora spinge sulle procure. Insomma, commenta Stafano Fassina, responsabile economico del Pd, ”va riavviato il contrasto serio e sistematico all’evasione”. Anche perché, sostiene la Cgil, ”sta aumentando silenziosamente il prelievo su chi gia’ paga e subisce la crisi”.