La disoccupazione in Italia nel 2013 ha raggiunto il 12,2% e continuerà ad aumentare fino al 2015 toccando il 12,7%. Il Rapporto sull’occupazione sottolinea che rispetto al 2007 (6,1%) nel nostro Paese la percentuale dei senza lavoro nel 2013 è raddoppiata. Nel mondo tra il 2007 e il 2013 si è passati dal 5,5% al 6% mentre in Europa e nelle economie sviluppate si è passati dal 5,8% del 2007 all’8,6% del 2013.
Nei prossimi anni si prevede, nel mondo, la creazione di 40 milioni di nuovi posti di lavoro l’anno a fronte di almeno 42,6 milioni di nuovi entrati nel mercato del lavoro. Entro il 2018 ci si aspettano oltre 13 milioni di disoccupati in più. ”La crescita dell’occupazione – si legge nel Rapporto – rimane debole, la disoccupazione continua a crescere, in particolare quella giovanile, e sono molti i lavoratori scoraggiati che restano ancora al di fuori del mercato del lavoro”.
Sono molti i settori in cui si iniziano a vedere profitti, che però, si legge nel Rapporto – ”si riversano principalmente nei mercati finanziari e non nell’economia reale, pregiudicando in questo modo le prospettive occupazionali di lungo termine”. Ai ritmi attuali entro il 2018 saranno creati 200 milioni di posti di lavoro supplementari ma è un dato comunque ”inferiore al livello necessario ad assorbire il numero crescente di ingressi sul mercato del lavoro”.
”Sono necessari maggiori sforzi – dice il direttore generale Ilo, Guy Ryder – per accelerare la creazione di posti di lavoro e sostenere le imprese che creano occupazione”. Nella fascia tra i 15 e i 24 anni ci sono 74,5 milioni di disoccupati con un tasso di senza lavoro del 13,1% (oltre il doppio di quello complessivo per le persone in età da lavoro stimato per il 2013 al 6%). Nell’Unione europea e nelle economie avanzate il tasso di disoccupazione è all’8% con 45,2 milioni di senza lavoro. L’Ilo si aspetta una ”graduale diminuzione” di questo tasso nei prossimi anni e la discesa al di sotto dell’8% intorno al 2018. ”La ripresa fragile – scrive l’Ilo è in parte dovuta al perseguimento delle politiche di austerità nella regione”.