ROMA – Rolls Royce e la casa madre Bmw, Audi, Mercedes: il lusso tira, il settore superpremier delle auto non conosce crisi. E’ una buona notizia: il trend è fra gli indicatori più affidabili nel prevedere una ripresa dell’economia. La benedetta crescita. Per il gruppo tedesco Bmw non c’è mai stato un anno con un fatturato così alto. La sua controllata Rolls Royce, che per affetto continuiamo a chiamare marchio britannico, ha registrato il suo record di vendite in 108 anni. Anche i manager dell’auto, sollecitati in un sondaggio, confidano in una ripresa sostenuta degli investimenti nel settore, a dispetto di un mercato, specie quello europeo, agonizzante.
Il 64% dei dirigenti intervistati ha affermato che le loro aziende aumenteranno quelli in nuove fabbriche nei prossimi cinque anni (la quota era del 55% l’anno scorso); l’incremento avviene nonostante più di metà dei manager veda un rischio di sovracapacità nei mercati maturi. Il 60% dei manager interpellati dichiara che faranno nuovi investimenti nei cosiddetti Brics; la Cina rimane la destinazione preferita. Tornando alle prodigiose performance tedesche, i numeri parlano chiaro. Bmw nel 2012 ha venduto 1,845 milioni di auto, +10,6% rispetto all’anno prima. Audi 1,39 milioni. Mercedes si gode un +4,7% a quota 1,32 milioni. Va detto che in Mercedes e Bmw ci sono anche le “piccole” terribili, dalla Smart alla Mini. Piccole è vero ma per modo di dire rispetto ai prezzi, commisurati all’appeal. Un lusso tascabile, cui non è estranea nemmeno la 500 che in America sta per superare l’imbattibile Mini.