ROMA – Non brilla certo per la pulizia delle sue strade, o per la gestione della raccolta dei rifiuti: Roma, a fronte del disservizio sotto gli occhi di tutti, vanta tuttavia anche il discutibile primato delle tariffe più alte, 220 euro e 32 centesimi pro-capite per la gestione dei rifiuti urbani, la più alta d’Italia. Nel salasso cui sono sottoposti i romani c’entra anche la spesa record per la pulizia delle strade: 42 euro a testa per strade per lo più sporche, contro una media nazionale di 22 euro, praticamente la metà (dati Confartigianato).
La tassa di 220 euro pro-capite, su base regionale, si riferisce a una città dove risiede il 50% della popolazione del Lazio. La Liguria segue staccata di poco (212,74) con la Toscana (210,30). Ma con il binocolo guardano al Lazio le altre Regioni: Sicilia (164,42), Puglia (163,60), Abruzzo (162,86), Piemonte (157,61), Marche (143,56) e Basilicata (140,50), Lombardia e Veneto (137,35), Friuli-Venezia Giulia (130,77) e Trentino-Alto Adige (130,68).
In tutte le Regioni, in ogni caso, il trend è un aumento costante, in 5 anni le tariffe sono salite del 22%, tre volte l’inflazione (8% in 5 anni). Più del doppio rispetto alla media dei paesi europei (9,8%) dove, nei casi più virtuosi, come in Germania, si assiste a una diminuzione dello 0,3%. Tornando a Roma, Sergio Rizzo sul Corriere della Sera sottolinea, a dispetto della spesa record, l’insoddisfazione dei cittadini.
Che Roma sia la città italiana con il triste primato delle strade sporche non è un’affermazione di qualche abitante che ce l’ha con gli spazzini, bensì le conclusioni a cui si arriva inevitabilmente guardando i dati di una indagine dell’Istat. Secondo questa il 45,9% dei residenti nel Lazio si dichiara insoddisfatto del servizio di pulizia, e siccome a Roma risiede metà della popolazione regionale, ecco la conferma.
Per onestà va anche detto che la media nazionale degli scontenti non è poi particolarmente modesta: sono il 28,1%delle famiglie. Ma la distanza fra la Regione più virtuosa, ossia la Valle D’Aosta, e quella che indossa la maglia nera, cioè il Lazio, è così ampia (33,7 punti, per l’esattezza) da non poter considerare affatto marginale il problema. Anche perché ne va del decoro della capitale d’Italia, dove fra pochi giorni si apre il Giubileo della Misericordia. (Sergio Rizzo, Corriere della Sera).