ROMA – "I segnali che giungono dal Governo, che sta definendo in questi giorni il testo del decreto che deve rivedere i criteri di calcolo e gli ambito di applicazione dell'Isee, sono tutt'altro che rassicuranti": è quanto affermano le associazioni dei disabili riunite nelle federazioni Fish e Fand, che preannunciano una manifestazione nazionale a Roma per il 23 maggio prossimo.
Il nuovo Isee (indicatore della situazione economica equivalente), dicono, sarà gravemente svantaggioso per le famiglie in cui è presente una persona con disabilità grave o un anziano non autosufficiente.
Le misure in via di adozione prevedono, infatti, di conteggiare come se fossero redditi anche gli aiuti monetari che lo Stato riconosce alle persone con disabilità (assegni di cura, indennità di accompagnamento, pensioni).
Le detrazioni previste per spese sanitarie e di assistenza non modificano l'impatto negativo dell'impianto: centinaia di migliaia di famiglie verranno escluse dall'accesso agevolato ai servizi e alle prestazioni. "Una misura iniqua che colpisce i più deboli".
Ma non è tutto: "circolano insistentemente voci ancora più inquietanti rispetto all'applicazione futura dell'Isee. Questo sarebbe applicato anche ai fini della concessione di pensioni e indennità di accompagnamento riservate alle persone con grave disabilità e ad ogni altra prestazione di sostegno all'autonomia personale. Un'ipotesi gravissima e smaccatamente volta a tagliare quel già minimo sostegno economico che lo Stato riconosce in caso di invalidità civile. A pagarne il prezzo sarebbero, ancora una volta, le persone con disabilità e le loro famiglie". Un'ipotesi che le Federazioni respingono con sdegno e che "nessuna voce ufficiale del Governo ha finora smentito".
