La rassegna dedicata a Van Gogh dall’8 ottobre al Vittoriano secondo l’assessore alla Cultura del Comune di Roma, Umberto Croppi, ”potrebbe essere l’ultima grande mostra”.
Un vero e proprio grido d’allarme, lanciato alla presentazione dell’esposizione romana, per l’entrata in vigore del provvedimento contenuto nella legge finanziaria secondo cui nel 2011 le amministrazioni pubbliche, o le società partecipate, non potranno spendere più del 20% per mostre e pubblicità di quanto precedentemente investito nel 2009.
”Ciò significa – ha spiegato Croppi – che il Vittoriano, il Palazzo delle Esposizioni, i Musei Capitolini, il Macro, ma anche la Triennale di Milano dovranno prevedere una fortissima riduzione del loro budget. Significa, in poche parole, smettere di fare le mostre”.
”Non è una minaccia – ha concluso l’assessore capitolino -: questo è solo quello che accadrà se entro pochi giorni la norma, una svista evidente, non sarà modificata. Io non perderò nessuna occasione per denunciare tale emergenza”.
”Il Governo ha approvato questo provvedimento all’interno della manovra economico-finanziaria – ha detto invece il sottosegretario Francesco Giro – e ora noi cercheremo di correggere alcune incoerenze contenute nella norma complessiva, quelle relative a una regola che impedirebbe ai Comuni di sponsorizzare le mostre. E immagino che lo dovremo fare rapidamente”.
Intanto però il sipario si alzerà sull’esposizione: una settantina i capolavori dell’artista olandese, affiancati da trenta dipinti dei contemporanei Gauguin, Cezanne, Pissarro, Millet. La mostra, prodotta da Comunicare Organizzando, è stata realizzata con il fondamentale supporto di istituzioni quali il Van Gogh Museum, il Rijksmuseum, il Guggenheim, l’Hammer Museum, la National Gallery del Canada, la Tate National e il Louvre e si intitola ‘Vincent Van Gogh. Campagna senza tempo e città moderna’.
”Abbiamo portato a buon fine il sogno nel cassetto”, ha detto il presidente di Comunicare Organizzando Alessandro Nicosia, non nascondendo le molte difficoltà incontrate per mettere a punto l’ambizioso progetto espositivo. Non si poteva pensare a una mostra monografica, ha spiegato Nicosia, in quanto i musei concedono prestiti solo a rassegne mirate, di approfondimento. Per questo, la curatrice Cornelia Homburg, tra le massime esperte del genio olandese, ha individuato un segmento non troppo indagato, ma capace di illustrare l’intero percorso creativo del pittore, quello che si snoda all’interno della dicotomia campagna-città.