Romani a Marchionne: “Fiat deve restare una multinazionale italiana”

ROMA – ”Ottimista” sul futuro italiano della Fiat: l’azienda dovrà continuare ad essere ”una multinazionale italiana”. Lo dice al Corriere della Sera Paolo Romani, ministro per lo Sviluppo economico, che aggiunge: ”La testa della casa automobilistica deve restare a Torino” e ”testa” non vuol dire solo direzione generale ”ma anche il centro delle decisioni su programmi e strategie”.

Sulla possibile fusione con Chrysler e l’ipotesi del trasloco del Lingotto a Detroit, il ministro spiega che occorrono tutti i chiarimenti necessari e dice di aver ”sentito Sergio Marchionne al telefono”: ”mi ha detto che sono solo battute”. Romani conferma inoltre che la questione sarà al centro di colloqui non solo telefonici non appena il manager farà rientro in Italia. In agenda ci sono due appuntamenti: quello già previsto la prossima settimana per firmare l’accordo di programma per lo stabilimento di Termini Imerese e quello di Palazzo Chigi.

”Ne ho parlato con Letta e Berlusconi – prosegue il titolare dello Sviluppo economico – e abbiamo concordato che sulla questione deve intervenire il governo al massimo livello”. Il governo, dice, ”ha deciso di fare come la Germania e di conservare, potenziandola, la produzione manifatturiera”. Dunque per l’Italia ”l’industria dell’auto è strategica” e la Fiat ”dovrà coniugare” il suo sviluppo di multinazionale alla conquista dei mercati mondiali con tale impostazione. Da Marchionne il governo vorrà sapere ”come saranno spalmati” gli investimenti italiani perché in base al progetto di Fabbrica Italia ”la Fiat avrà nel nostro Paese più dipendenti di prima, produrrà più di prima, movimenterà un indotto del 10% e sarà quindi un fattore fondamentale dell’economia”.

Per prima cosa, comunque, per Romani occorre chiudere il dossier di Termini Imerese: ”Abbiamo fissato per il 16 febbraio la firma dell’accordo di programma ed è ovvio e scontato che la Fiat sia presente e partecipi a tutti i passaggi. In fondo lo stabilimento sarà suo fino alla fine dell’anno”.

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