MOSCA – Il rublo precipita e i russi si affollano nei centri commerciali, per spendere i soldi prima che il loro valore si abbassi ancora di più. Il fantasma che aleggia nella Federazione è quello del crollo della moneta e conseguente default del 1998. Come oggi, anche allora i negozi vennero presi d’assalto. Intanto il governo convoca una riunione di emergenza.
La gente non si risparmia code di notte, nel gelo dell’inverno russo. In molti negozi gli scaffali, già impoveriti dalle sanzioni europee e americane, sono vuoti. Ricordano quelli di epoca sovietica. A causa del crollo del rublo i grandi distributori di auto straniere hanno sospeso la fornitura ai concessionari, che, a loro volta, hanno congelato le vendite.
In mattinata c’è stata una riunione di emergenza del governo per discutere della crisi valutaria. Al tavolo convocato dal premier Dmitri Medvedev ha partecipato, oltre ai ministri economico-finanziari, anche la governatrice della Banca centrale, Elvira Nabiullina, i vertici delle autorità fiscali e i dirigenti delle maggiori società esportatrici dell’energia.