Ryanair fa sul serio: “Rotte attive se Enac fa dietrofront”

Ryanair fa sul serio ed ha deciso di sospendere i voli domestici in Italia a partire dal 23 gennaio in risposta alla richiesta dell’ Enac di «accettare più semplici forme di identificazione per i passeggeri che viaggiano sulle rotte nazionali».

Al momento non è più possibile prenotare un volo interno che parte da un aeroporto italiano per giungere in un altro aeroporto del Belpaese: dopo la data del 23 gennaio e a quanti avevano già effettuato una prenotazione stanno cominciando ad arrivare le mail di annullamento. Nei messaggi inviati ai clienti la compagnia low cost spiega che effettuando solo check in online si riserva il diritto di accettare solo la carta d’identità e il passaporto come documenti validi per l’imbarco. Niente patente o generici tesserini come fanno altri vettori che operano nei cieli italiani quindi, e niente accettazione della procedura richiesta dall’Enac da parte della compagnia low cost irlandese.

«Ryanair riattiverà le rotte quando avrà la garanzia che la sicurezza delle sue procedure non sarà più messa in discussione dall’illegittima interferenza di Enac» si legge nella mail, in cui si spiega che «i rimborsi avverranno automaticamente, nella stessa forma in cui è stato effettuato il pagamento». E ancora: «Ryanair invita tutti i passeggeri a protestare per l’illegittima interferenza di Enac nelle sue procedure di sicurezza con il direttore generale dell’Enac, Alessio Quaranta». Segue indirizzo e-mail.

«Purtroppo ne sono arrivate e ne stanno arrivando molte» si limitano a dire dall’Enac, che in comunicato stampa ha definito «pretestuose e infondate» le accuse della compagnia irlandese. La protesta infuria anche su Facebook. Il gruppo «Non chiudete Ryanair – Mobilitazione on-line» riunisce gli sfoghi di chi usa la compagnia low cost per spostarsi in Italia e conta oltre 26 mila iscritti. Sulla bacheca si possono leggere le loro storie. Sono studenti fuori sede che hanno famiglia e amici nella provincia italiana e saltano sul primo volo per tornare a casa dopo un esame. Sono ragazzi e viaggiatori attenti al portafoglio, ma che non per questo rinunciano a partire. Sono manager e pendolari a largo raggio, che preferiscono passare qualche ora alla settimana in aereo per godersi il week end a casa.

È il popolo del volo low cost, che proprio non ci sta a rinunciare a volare per pochi euro e adesso se la prende con l’Enac, rea di «favorire Alitalia» e di «tagliare fuori» pezzi di Paese dal trasporto aereo.

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Lorenzo Briotti