LONDRA – “Le cinture di sicurezza sugli aerei non servono a nulla. In caso di incidente non saranno certo quelle a salvare la vita ai passeggeri”: a dirlo è Michael O’ Leary, uno che di aerei se ne dovrebbe intendere, visto che è il proprietario della compagnia aerea low cost Ryanair.
Questa presa di posizione sulla sicurezza degli aerei non arriva certo senza motivo. Serve a O’ Leary per sostenere la sua nuova idea: gli aerei con posti in piedi.
Il numero uno di Ryanair se la prende con la legislazione che impone ai passeggeri di legarsi al sedile con le cinture. Il Telegraph sottolinea come secondo O’ Leary chi vuole partire per le vacanze dovrebbe poter stare in piedi in fondo all’aereo, un “bordello volante”.
Tra i suoi progetti futuri c’è quello di creare sugli aerei una sorta di “classe in piedi” per studenti e viaggiatori di poche pretese, con biglietti a 1 sterlina per le mete europee.
A sostegno della sua tesi O’ Leary fa l’esempio della metropolitana di Londra: “Lì non c’è l’obbligo delle cinture di sicurezza. Ma su quei treni, viaggiando a 190 chilometri all’ora, se c’è un incidente muoiono tutti”.
Stesso discorso per gli aerei: nella “cabina posti in piedi” ci sarebbero, nei disegni di O’ Leary, giusto dei maniglioni come quelli degli autobus a cui appendersi durante il decollo e l’atterraggio.
O’ Leary sail fatto suo: “Se chiedi ad un cliente di scegliere tra un posto a sedere a 25 sterline e uno in piedi a 1 sterlina posso garantire che il primo biglietto ad essere venduto sarà quello in piedi”.
Per quanto riguarda poi la sicurezza l’imprenditore assicura: “Non stiamo certo parlando di voli in zone in Europa con forti turbolenze. Operiamo 1500 voli al giorno. Si tratta ormai di una routine, un consolidato modo di viaggiare”.
Al momento, però, a fermare O’ Leary ci pensa la legislazione europea, che prevede l’obbligo di cinture di sicurezza allacciate durante il decollo e l’atterraggio.
Ma sarà difficile che davvero si possa fermare l’ascesa continua della Ryanair, che solo nella prima metà del 2012 ha visto i propri profitti aumentare del 10%, a quota 477 milioni di sterline (596 milioni di euro).